Scuola

Scuola, perché è giusta la protesta della Lega - Seconda parte

Occorre abolire le folli misure che paralizzano da due anni l’attività didattica della scuola italiane

Strategia distruttiva sulla scuola

Da questo punto di vista, a beneficio di chi si ostina a voler imporre questa distruttiva strategia, segnalo che il Portogallo, il quale ha un tasso di vaccinazione più alto di quello italiano, da tempo registra un numero di casi, in rapporto alla popolazione, doppio del nostro, senza che questo abbia sensibilmente aggravato la condizione dei suoi ospedali. Ciò dimostra per l’ennesima volta, se ce ne fosse ancora bisogno, che attualmente non esiste alcuna correlazione reale tra la circolazione del Sars-Cov-2, il quale ad ogni variante diventa sempre meno aggressivo, e il numero delle persone che ne subiscono in forma severa i suoi effetti. Ma esiste invece, ahinoi, una sinistra correlazione tra le demenziali misure che paralizzano da due anni l’attività didattica delle scuole italiane e il tracollo cognitivo che queste ultime portano in dote al futuro prossimo dei nostri figli.

Un tracollo cognitivo ampiamente comprovato dalle ultime prove invalsi sostenute in Italia, le quali riportano esiti raggelanti, con il 44% degli studenti al quinto anno delle superiori che non posseggono le competenze minime in italiano. Una percentuale che sale addirittura al 51% in matematica. Ignoranti ma in buona salute, rigorosamente biologica, direbbe quel gran genio del ministro Speranza.

Claudio Romiti, 3 febbraio 2022

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