Se alla Camera va in scena l’odio contro la Lombardia

Bagarre in Aula per l’intervento del deputato grillino Riccardo Ricciardi

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Figuratevi la seguente scena. Un deputato repubblicano prende la parola al Congresso degli Stati Uniti. Il tema è l’emergenza Covid, e il deputato inizia ad attaccare lo Stato di New York e a fare ironia sui newyorkesi, il territorio e la popolazione più flagellati dal Coronavirus nel Paese. Lo fa per lucrare partiticamente (“politicamente” in questo caso è davvero avverbio da non scomodare), per intagliarsi dieci osceni minuti di celebrità social e gettare il peso dei morti su Andrew Cuomo, governatore dello Stato, democratico. No, non abbiamo mangiato pesante, sappiamo che è qualcosa d’impossibile. Gli Stati Uniti sono una democrazia avanzata, lì uno spettacolo di sciacallaggio così estremo sulla pelle di cittadini americani verrebbe pagato con la morte politica e civile, ma a nessuno verrebbe in mente di praticarlo.

Lo scempio sopra descritto è invece andato in scena oggi in Italia, senza che si sia scatenata una sana rivolta trasversale. Il deputato grillino Riccardo Ricciardi ha deciso di dare sfogo a quelli che immaginiamo come anni di risentimento sociale contro la Regione più ricca e di successo: “Chi la critica, presidente Conte, propone un modello sanitario-amministrativo preciso”. Pausa e inflessione ironica: “il modello Lombardia!”, detto col tono di chi dice “il modello Burkina Faso”, e non quello che l’anno scorso ha attirato 165mila italiani recatisi a farsi curare lì dalle altre regioni, evidentemene tutti masochisti o aspiranti suicidi. Per perdere ulteriormente di credibilità, il Ricciardi si lancia nella disamina: “Un ospedale da 21milioni di euro per 25 pazienti, ecco come sono stati spesi i soldi delle tasse e dei cittadini!”.

No, ecco come sono stati spesi i soldi di privati lombardi, industriali e imprenditori grandi evidentemente non solo nel portafogli, che hanno permesso la costruzione in una settimana di una struttura citata come modello dalla Germania (non una nazione incline a elogiare quel che accade al di sotto delle Alpi, diciamo) e a costo zero per il contribuente. Zero, caro Ricciardi, capiamo sia difficile da comprendere per chi il contribuente è uso spremerlo per elargire mance compulsive, ma questo accade a Milano. C’è poi spazio per una coltellata personale all’assessore Gallera, che “arrivava in orario alle conferenze ma diceva che in Lombardia si faceva meglio che in Cina” (par di capire che il Ricciardi preferisca le modalità d’azione del Dragone, tipo l’arresto dei medici che diffondevano informazioni sul virus e le menzogne spudorate sui dati).

Non può mancare un grande classico del luogocomunismo giallorosso, l’accusa a quel “Formigoni che ha tagliato la sanità pubblica” ad esclusivo vantaggio dei “privati”, gente che nella mente di quelli come Ricciardi sta più o meno allo stesso livello di Mengele. Fa niente che uno studio dell’Università Bocconi abbia dimostrato come dopo la riforma Formigoni la spesa sanitaria, sia pubblica che privata, sia cresciuta circa del 28% annuo, creando centri di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo, sia privati sia pubblici, come gli Spedali Civili di Brescia, il Gruppo San Donato, Humanitas e tanti altri, in un meccanismo di concorrenza virtuoso anzitutto per l’utente. Quel che conta è irridere la Lombardia, dove “c’è ancora una situazione da epidemia”, dice il Ricciardi con bullismo colpevolizzante.

Ma il problema non è lui, una tetra comparsa della bassissima cucina politica. Il problema è che mentre un deputato, un rappresentante del popolo, insultava e derideva nell’aula della Camera il territorio più devastato dalla pandemia, né il presidente dell’assemblea Roberto Fico né il premier Giuseppe Conte, entrambi presenti, trovavano qualcosa da obiettare.

Due altissime cariche istituzionali che non hanno percepito minimamente lo sfregio perpetrato ai danni dei morti bergamaschi, bresciani, cremonesi, lodigiani, brianzoli, e dei sopravvissuti.

Due volti tristi e inadeguati di quell’establishment che oggi oscilla dall’indifferenza al disprezzo esplicito verso la Lombardia. Tranne quando c’è da drenare a Roma i soldi della Lombardia medesima, chiaramente.

Giovanni Sallusti, 21 maggio 2020

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