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“Si La Do”, “A letto….”. Bufera sui telecronisti Rai. Cosa è successo

Polemiche intorno a Leonarduzzi e Mazzucchi, che si sarebbero lasciati andare a commenti sessisti durante la finale di nuoto femminile

© SolisImages tramite Canva.com

La Rai torna nella bufera. Dopo il polverone alzato dalle opposizioni per la nuova “rivoluzione” della televisione pubblica e dopo gli addii di Fabio Fazio, Massimo Gramellini, Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer, ora è il mondo dello sport ad entrare nella polemica. Questa volta sono i mondiali di nuoto nel mirino, specificatamente la finale femminile del trampolino sincronizzato che si è tenuta a Fukuoka, in Giappone.

Le frasi denunciate

I commentatori Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi si sarebbero lasciati andare ad apprezzamenti e commenti definiti “sessisti e razzisti”. Durante la finale, un telespettatore ha deciso di segnarne alcuni, per poi inviare una lettera a Viale Mazzini, richiedendo appunto che vengano presi dei provvedimenti nei confronti di entrambi i telecronisti. Tra le frasi, è stato riportato: “Le olandesi sono grosse”;  “Come la nostra Vittorioso”, facendo riferimento alla tuffatrice azzurra Giulia Vittorioso. “Eh, grande eh…”, per poi dire “tanto a letto sono tutte uguali…”. E ancora: “Fuma bene, fuma sano, fuma pakistano”; “Questa si chiama Harper, è una suonatrice d’arpa. Come si suona l’arpa? La si…”. E si aggiunge, sempre con tono ironico: “La si tocca?”; “La si pizzica”.. Per poi ad arrivare ad un’altra frase spiacevole: “È questo il vantaggio, gli uomini devono studiare sette note, le donne sono soltanto tre, Si La Do”. Ed infine: “Liccaldo, i cinesi direbbero così”.

La giustificazione

Subito, però, è intervenuta la giustificazione di Leonarduzzi. Il telecronista, infatti, ha chiaramente denunciato di non aver detto alcune delle frasi che in queste ore stanno circolando sui social media. “Prendo le distanze da tutto quello che è stato captato da un microfono rimasto acceso per esigenze tecniche e lontano un metro e mezzo da me. Alcune di queste frasi che mi sono state attribuite non le ho proprio dette”, ha specificato al Corriere della Sera il commentatore, che ha continuato: “Sono parole che non mi appartengono, lontane dal mio modo di essere e pronunciate fuori onda mentre chiacchieravo col collega. Sono già stato vittima un paio di anni fa di un incidente increscioso, a maggior ragione ora sto particolarmente attento a quello che dico. Non voglio che la mia professionalità venga macchiata da queste situazioni”.

Per approfondire:

Il precedente a cui fa riferimento Leonarduzzi è quello del dicembre 2020, quando venne sospeso dalla Rai mentre commentava il rally di Monza, terminato con la vittoria del pilota francese Ogier e con il secondo posto dell’estone Ott Tänak. Ed è proprio sul cognome di quest’ultimo che si è scatenata la polemica. “Me ne hanno detta oggi una, mi vogliono far vincere 100 euro se la dico, mi hanno detto una battutaccia che io riferisco. ‘Donna nanak tutta Tanak’”, ha affermato Leonarduzzi.

Il tentativo di porre ai ripari, però, non è bastato per far scattare i vertici di Viale Mazzini, i quali hanno deciso di dare il via alla procedura di contestazione disciplinare nei confronti di Leonarduzzi e tutti i provvedimenti necessari per il collaboratore tecnico Mazzucchi. “Un giornalista del servizio pubblico non può giustificarsi relegando ad una ‘battuta da bar’ quanto andato in onda”, ha affermato l’amministratore delegato Sergio, dopo aver “chiesto al direttore di Rai Sport, Iacopo Volpi” di far rientrare la coppia dal Giappone e di affidare le restanti telecronache dei tuffi a Nicola Sangiorgio.