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La guerra in Ucraina

Svezia e Finlandia nella Nato, colpo di scena: Putin non si oppone

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La vera sorpresa, forse non abbastanza sottolineata dai nostri giornali, è questa: che Vladimir Putin, dopo aver invaso l’Ucraina che non garantiva neutralità, dopo che il mondo s’era convinto che la “finlandizzazione” di Kiev potesse essere la panacea di tutti i mali, ora che Svezia e Finlandia intendono entrare nella Nato non vuole mettersi di traverso.

Certo: da giorni dice e fa dire che “é un problema”, una “minaccia”, che la vicinanza di missili dell’Alleanza al territorio russo potrebbe far scattare la “guerra nucleare”. Però ieri tra le righe ha anche fatto sapere a Helsinki e Stoccolma, affinché Washington intenda, che il loro ingresso nella Nato di per sé “non rappresenta una minaccia diretta per la Russia”. In fondo, i due Paesi hanno già partecipato a riunioni dell’Alleanza. Il problema, spiegava ieri lo Zar, sorgerebbe qualora si verificasse anche “l’espansione delle infrastrutture militari in questi territori”. In quei casi, ci sarà “sicuramente una nostra risposta, che dipenderà dalla natura delle minacce nei nostri confronti”.

Ora, si tratta di frasi di non facile lettura. Per alcuni Putin sta implicitamente ponendo le condizioni per l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato: volete aggregarvi, fatelo pure; ma niente super-armi Usa ai nostri confini. In fondo Mosca considera la Nato uno strumento di politica estera americana, dunque vi si relaziona sotto quest’ottica. Per altri, la mossa a sorpresa del Cremlino dimostra le difficoltà incontrate sul campo in Ucraina. L’impossibilità di piegare Kiev rende “vana” ogni minaccia di invasione militare a Helsinki e Stoccolma, dunque Putin starebbe cercando almeno di evitare di ritrovarsi arsenali atomici in quei due Stati. Terza ipotesi, lo Zar potrebbe sperare (o essere certo) dell’opposizione della Turchia all’allargamento a Est della Nato: col veto di Erdogan sui “Paesi che ospitano terroristi”, infatti, non se ne farebbe nulla. Per ora Ankara ha detto di no, forse per alzare il prezzo, di certo si tratterà. E vedremo chi riuscirà a portare il Sultano dalla propria parte: se Biden o se Putin.

Sia come sia, oggi Sergeij Lavrov ha confermato la linea russa. “La Finlandia e la Svezia partecipano da tempo alle esercitazioni militari della Nato, il loro ingresso nell’Alleanza atlantica non fa molta differenza”, ha detto il ministro degli Esteri. Mosca, dunque, resterà vigile e osserverà solo “come” Stoltenberg&co utilizzeranno i territori dei Paesi scandinavi.

Piccola postilla: la Russia sostiene che Kiev si sia ormai “ritirata dai negoziati”, che dunque non continueranno. Posizione confermata dal consigliere presidenziale e negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak, secondo cui l’Ucraina non è disposta a cedere per “salvare la faccia a Putin”. La pace, insomma, si allontana.

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