La recente conferma da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti del divieto imposto a TikTok ha sollevato numerose discussioni in merito al futuro dell’applicazione nel paese. La decisione arriva in seguito alla legge firmata dall’ex presidente Joe Biden in aprile, la quale pone TikTok di fronte a un cruciale bivio: la vendita a un ente americano o la cessazione delle proprie operazioni negli USA. Le preoccupazioni che hanno spinto a tale provvedimento riguardano principalmente le questioni di sicurezza nazionale, legate alle modalità con cui TikTok, e la sua società madre ByteDance con sede in Cina, raccoglie e gestisce i dati degli utenti.
Il ricorso presentato da TikTok, basato sulla tutela della libertà di espressione garantita dal primo emendamento della Costituzione americana, non è stato accolto dalla Corte. In particolare, la legge denominata “Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act” solleva dubbi circa la gestione e il controllo degli algoritmi e dei dati degli utenti americani rispetto alle decisioni prese dalla sede centrale in Cina.
Il caso potrebbe essere però influenzato dall’attuale presidente Donald Trump, il cui approccio suggerisce una possibile apertura nei confronti di TikTok. Le azioni future di Trump, specialmente alla luce di una conversazione descritta come “positiva” con il presidente cinese Xi Jinping, potrebbero determinare un esito differente per il divieto dell’applicazione.
Oltre alle implicazioni politiche e di sicurezza nazionale, il divieto di TikTok porta con sé considerevoli ripercussioni sociali ed economiche, in particolare per i creatori di contenuti negli Stati Uniti. Con circa 27 milioni di creatori che ricevono compensi attraverso la piattaforma, di cui oltre 3 milioni considerati macro influencer, TikTok rappresenta non solo un canale di espressione creativa ma anche una fonte di sostentamento per molti.
In risposta alla minaccia di un bando, gli utenti e i creatori di contenuti stanno valutando alternative, tra cui altre piattaforme social cinesi come RedNote e Lemon8, quest’ultimo facente parte del gruppo ByteDance. Tra le varie soluzioni proposte per ovviare al divieto, si segnala “Project Texas”, un’iniziativa di TikTok volta a trasferire i dati degli utenti americani su server posizionati negli USA, nella speranza di mitigare le preoccupazioni espresse dal governo.