Toh, con Lula rilasciati pesticidi dannosi per l’uomo

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Maduro e la Croce Rossa del Venezuela

Il regime di Caracas ha seguito le orme della dittatura di Daniel Ortega in Nicaragua sulla Croce Rossa venezuelana. La Corte suprema di giustizia chavista (TSJ) ha ordinato ieri l’intervento dell’organizzazione umanitaria e ha nominato una nuova direttiva per la sua ristrutturazione, presieduta da Ricardo Cusanno. La decisione arriva una settimana dopo che il procuratore generale, Tarek William Saab, aveva denunciato l’apertura di un’inchiesta sulle “presunte vessazioni” commesse ai danni di volontari e operatori della Croce Rossa nazionale dal suo presidente, Mario Villaroel.

La Suprema Corte ha disposto “l’immediata revoca, nell’esercizio delle loro funzioni, del presidente e dei membri che compongono il comitato direttivo nazionale della Croce Rossa”. Cusanno dovrà “gestire ed esercitare la custodia e la custodia dei beni attuali e futuri che costituiscono il patrimonio della Croce Rossa venezuelana e dei diritti e delle azioni che essa possiede, prima di redigere il corrispondente inventario”. Con questa decisione, il chavismo segue le orme della dittatura di Daniel Ortega, che lo scorso maggio ha dissolto la Croce Rossa nicaraguense e ne ha ordinato la confisca dei beni.

Il rilascio di pesticidi dannosi per salute umana e ambiente nel governo Lula uguale a quello di Bolsonaro

Già 231 i pesticidi approvati da governo Lula, 5 dei quali ”altamente tossici” per la salute umana. In caso di impatto ambientale, due sono stati classificati come “altamente pericolosi” e 47 “molto pericolosi”. In contemporanea, ProPublica denuncia che l’Agenzia della Protezione Ambientale statunitense ha approvato un ingrediente di carburante per Chevron che ha un rischio di cancro per tutta la vita oltre 1 milione di volte superiore a quello che l’agenzia di solito considera accettabile.

Dopo il FMI ora è il Qatar a salvare Buenos Aires

Senza più liquidità delle riserve della Banca centrale il governo dell’Argentina pagherà la prossima rata del debito con il Fondo Monetario Internazionale con un prestito di 775 milioni di dollari concesso dal Qatar. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia, Sergio Massa, candidato peronista alle prossime presidenziali del 22 ottobre, artefice del disastro argentino, visto che l’inflazione con lui è passata dal 78% al 118% e il peso ha perso oltre il 100% su dollaro ed euro sul mercato nero.

Paolo Manzo, 6 agosto 2023


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