“Traffico di esseri umani”. Come Cuba maschera l’invio di truppe alla Russia

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Cuba invia soldati in Russia e maschera il fatto come traffico illegale di esseri umani

Due giorni fa il Ministero degli Esteri cubano ha annunciato lo smantellamento di una rete di trafficanti di esseri umani che dalla Russia catturerebbe con l’inganno cubani residenti sull’isola obbligandoli a combattere contro gli ucraini in cambio di ingenti somme di denaro (per la miseria cubana, dove il salario statale di base è pari a 9 euro, in realtà è poco più di 2mila euro).

Nel comunicato ufficiale, si sottolinea che “tentativi di questo tipo [la tratta di esseri umani] sono stati neutralizzati e sono stati avviati procedimenti penali contro coloro che sono coinvolti in queste attività”. Nessun altro dettaglio. Ufficialmente Cuba non è coinvolta nella guerra europea, che la nota definisce “una operazione di guerra”. Peccato che la realtà sia tutt’altra. Cuba ha votato contro la possibilità che Zelenski possa parlare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in videoconferenza tra una decina di giorni (ci sarà invece di persona il dittatore cubano Diaz-Canel, assente dal 2018).

Alla fine dello scorso maggio, la stampa russa indipendente aveva già segnalato su più giornali che Mosca reclutava cubani per combattere in Ucraina. Un soldato cubano guadagna in un mese l’equivalente di 16 anni del suo stipendio a Cuba. Inoltre, grazie ad una riforma recente di Putin, i cubani possono accedere alla cittadinanza russa e così, in quanto “russi”, ricevono tutto il loro stipendio, non come quelli che partecipano alle missioni mediche che ne ricevono solo una piccolissima parte.

A giugno Cuba ha fatto un accordo per inviare truppe cubane in Bielorussia a “ricevere addestramento militare”, truppe che da lì poi entrano in Russia per combattere, come rivelato ieri da uno scoop di The Intercept.

Il problema della ridicola nota cubana è che, una volta scoperti, hanno cercato di metterci una pezza con lo stesso modus operandi di quando, scoperto il traffico di cocaina che dall’isola entrava negli Stati Uniti, Fidel e Raúl Castro giustiziarono il generale Ochoa. Oltre ad almeno una decina di prove provate, a rendere inevitabile il comunicato del MINREX, una settimana fa sono emerse nuove rivelazioni basate sulle testimonianze di due giovani, Alex Vegas Díaz di Santa Clara e Andorf Velázquez García dell’Avana. I due in un video spiegano come sono stati indotti a recarsi in Russia.

Gli influencer di regime cubani hanno affermato che si trattava di “fake news” diffuse dagli “odiatori” del governo cubano. Peccato che dopo la dittatura sia venuta a smentire l’invio di truppe cubane a combattere contro l’Ucraina solo dopo essere stata scoperta, chiaramente senza neanche citare l’alleato russo né fare cenno alla presunta “fale news”. Con un comunicato nauseante, che con tutta la sua retorica sembra uscito dalla pubblicità di una bevanda energetica in cui dicono tre cose. Uno: Cuba è vittima. Due: il lavoro schiavo è brutto (quello dei medici no però). Tre: i responsabili saranno perseguiti.

Paolo Manzo, 8 settembre 2023


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