Vaccini, è ufficiale: la durata è un enigma

Per J&J si pensa a un richiamo dopo due mesi. E sulle terze dosi ancora si naviga a vista

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Ormai è ufficiale e lo dicono anche i giornali mainstream, quelli che un tempo chiamavamo “giornaloni” e che in realtà sono “giornaletti”: sulla durata dei vaccini sta nascendo un vero e proprio enigma. Fanno tutti la guerra ai no vax, ma qui ancora non sanno bene quanto tempo i sieri anti Covid garantiscono l’immunità. E non è roba da poco.

Su Repubblica di oggi si legge infatti quello che noi diciamo da tempo: ovvero che i vaccini funzionano, vanno fatti, ma è sbagliato considerarli alla stregua di una pozione magica. Ovvero infallibili. Infatti si stanno presentando alcuni problemi. Da una parte un milione e mezzo di italiani vanno verso il richiamo di Johnson&Johnson ad appena due mesi, dicasi due, dall’inoculazione.  Dall’altra sulla terza dose si naviga a vista: alcuni scienziati dicono che è bene fare tutti il terzo giro, altri che è meglio capire prima con un sierologico quanti anticorpi si hanno, altri ancora che sarebbe meglio fare il “booster” ad anziani e fragili e poi “vedere che succede”. Insomma: un gran casino.

E il famigerato “effetto green pass” in realtà, a parte i primi giorni, non pare si stia verificando. Negli hub vaccinale domenica hanno fatto solo 10mila dosi e raggiungere il 90% degli immunizzati, come chiesto da Figliuolo per poter ridurre le restrizioni, sembra quasi impossibile.

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