Vaccino Covid, quarta dose: la decisione dell’Aifa

La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa sulla quarta dose di vaccino anti-Covid: “Servono approfondimenti”

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Roberto Speranza aveva preannunciato che la quarta dose di vaccino per il Covid non sarebbe stata per tutti, almeno non adesso. Ma aveva lasciato aperta la porta al secondo giro di booster per i più anziani over 70, oltre che per i fragili (per i quali è già prevista). Una porta che oggi la Cts dell’Agenzia del Farmaco Italiana gli ha sbattuto in faccia. Almeno per il momento.

Dopo essersi riunita, infatti, la Commissione tecnico scientifica dell’Aifa ha emesso un comunicato per dire che, dopo un’attenta analisi iniziata il 24 marzo 2022, non sono emerse ancora certezze sull’opportunità di una seconda dose booster di vaccini anti Covid per particolari categorie di soggetti. “Considerato il complesso dei dati disponibili – si legge – la CTS ha deciso che sono necessari ulteriori approfondimenti, integrando le evidenze scientifiche internazionali con i dati di studi in corso in Italia”. Ovviamente l’Aifa ribadisce che le dosi da fare sono tre, altrimenti si rischia di restare senza copertura. Appello che riguarda tre milioni di italiani che ancora mancano all’appello.

La decisione dell’Aifa mette d’accordo buona parte dei virologi e degli scienziati. Per Massimo Galli prima di procedere col quarto giro bisognerebbe comunque fare un test anticorpale al paziente, dunque valutare caso per caso. Per Maria Rita Gismondo occorre fare sempre attenzione ai rischi di dosi troppo ravvicinate. Mentre Matteo Bassetti ritiene che il rinvio della decisione sia “di buonsenso”. “Fare ora una quarta dose a tutti – dice all’Adnkronos – significherebbe sottoporci nell’arco di poco più di un anno a tre dosi di vaccino, considerando che in autunno potrebbe arrivare un vaccino aggiornato e così anche un nuovo richiamo”. Mettersi lì a fare dosi a gogo a chi non è immunodepresso,  “non ha una valenza scientifica”.

Certo resta ancora aperta la carta autunnale. Gli scienziati, e non solo, stanno pensando già ad una nuova strategia simile alla lotta all’influenza stagionale. “Ci si aspetta che le autorità sanitarie pubbliche nella maggior parte degli Stati membri prenderanno in considerazione campagne di ‘ri-vaccinazione’ in autunno”, ha detto nei giorni scorsi Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema. Le aziende stanno già lavorando per aggiornare i loro prodotti. Magari guardando anche alla nuova Omicron 2.

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