Salute

“150 mila vite salvate dal vaccino”. Il fact checking di Becchi e Zibordi - Seconda parte

L’analisi di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi sui numeri legati alla vaccinazione

Insomma, ipotizzano quanti morti ci sarebbero potuti essere senza vaccino, ma non ti dicono il numero dei morti totali da quando si vaccina, che è il dato fondamentale. Quello che sappiamo è che sono stati segnalati, migliaia di morti dovuti ai vaccini. Questo risulta non dal report ma dalle cronache locali, nei dati della Sorveglianza sugli effetti avversi dei vaccini, nei dati dell’Osservatorio Europeo e persino in quelli delle Assicurazioni Vita. Come non ci stanchiamo di ripetere, incontrando per ora sempre il muro di gomma del silenzio, i dati dell’Osservatorio Europeo sulla Mortalità mostrano che vaccinando è morta più popolazione giovane.

Nei nostri articoli precedenti abbiamo riportato i dati aggiornati dell’Osservatorio Europeo che mostrano l’esatto contrario di quello che scrive l’Istituto Superiore di Sanità, e cioè che sotto i 64 anni in particolare in Europa il 2021 è stato l’anno record dei morti.

La stessa cosa viene rilevata dall’Osservatorio anche per le fasce di età fino a 85 anni e solo dagli 85 anni in poi nel 2021 con la vaccinazione c’è stato un calo di morti. La stessa identica cosa è rilevata negli Stati Uniti, dove però a differenza dell’Istat, la Cdc fornisce i dati aggiornati per fascia di età dei morti totali. Quello che si vede è che nel 2021 (in rosso scuro), anche in Usa in tutte le fasce di età sotto gli 80 anni, i morti sono aumentati rispetto al 2020 (in rosso chiaro).

Anche negli Stati Uniti si vede dunque che solo sopra gli 80 anni con la vaccinazione i morti sono calati, mentre per i giovani e adulti e in pratica sotto i 74 anni sono aumentati nel 2021. Quello che contano non sono i “morti Covid”, ma i morti in totale e in particolare le persone adulte e giovani che sono morte. Se tra queste vaccinando sono aumentati i morti, allora il fatto che nel 2021 per gli ottantacinquenni con già tre patologie ci sia stato un calo non consola. La conclusione logica sarebbe quindi che la vaccinazione, andava fatta per gli anziani fragili sopra i 75 o 80 anni ed evitata invece per tutti gli altri, per gli adulti e i giovani. Perché i dati dicono che per quasi tutta la popolazione i decessi sono aumentati da quando si vaccina.

Anche questo mese le cronache locali sono piene di giovani sanissimi morti per arresto cardiaco, come questa campionessa di nuoto.

Non sono casi isolati e non sono “cose che sono sempre successe”. I dati che abbiamo citato (assieme ad altri) sulla Vigilanza sui “casi avversi”, sui morti totali (visti sopra) e anche quelli delle Assicurazioni Vita (che noi abbiamo già riportato) mostrano che morti come quelle della nuotatrice Maria Sofia Paparo a Napoli questa settimana sono anomali. Ieri, ad esempio, un campione di football americano di 26 anni, due attacchi di cuore ed è morto.

 

I casi di giovani danneggiati dopo vaccinazione sono tanti e tra gli atleti nel calcio, tennis e ciclismo il numero è ancora più alto. E bisogna riconoscere che è la prima volta nella storia della medicina che avviene qualcosa del genere dopo una vaccinazione. Smettete di farneticare di avere evitato 150 mila morti Covid nel 2021 con i vaccini. La realtà è che i decessi totali sono aumentati rispetto al 2020, dove c’era pure la Covid. Il virus non è però diventato più letale nel 2021, anzi la versione Omicron lo era di meno.

Non fate quindi finta di non vedere che è morta più gente nel 2021 perché è nei dati ufficiali europei ed americani. In più lo si vede nei dati che riportano le Assicurazioni Vita. È scandaloso che si cerchi di coprire questa moria di giovani e adulti, che è evidenziata in tutti i dati di mortalità totale (non quella “Covid”). I giovani e gli adulti sono morti di più o di meno nel 2021, caro Istituto Superiore di Sanità? I dati di tutta Europa e degli Stati Uniti indicano che sono morti di più. Cosa c’è stato nel 2021 di diverso dall’anno precedente? La vaccinazione di massa.

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