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Acea vince la battaglia contro la siccità

Nove milioni di abitanti serviti in cinque regioni del centro Italia, un piano di investimenti per rendere sempre più efficienti i 59.100 chilometri di rete idrico-potabile gestiti, fino all’adozione della piattaforma dedicata Waidy Management System: Acea, multiutility quotata in Piazza Affari e primo operatore idrico in Italiavalorizza e protegge l’acqua del nostro Paese con un servizio idrico integrato in tutte le fasi della filiera, salvaguardando le sorgenti, gestendole in modo sostenibile e assicurandosi che il prodotto sgorghi controllato e potabile nelle nostre case e nelle nostre città: sono state 448.838 le determinazioni analitiche svolte nel solo 2021. Insomma, come si legge sul sito del gruppo per Acea, gestire il servizio idrico integrato significa mettere l’acqua, l’elemento naturale per eccellenza, “al centro di un impegno quotidiano, con grande attenzione alla qualità e alla sostenibilità”.

 

Giuseppe Gola, amministratore delegato di Acea

 

Mezzo miliardo di investimenti

Esemplare per comprendere la “filosofia dell’acqua” della mutiutility guidata dall’ad Giuseppe Gola è il caso Acea Ato 2, che gestisce il servizio idrico in 97 comuni a Roma e area metropolitana. Fin dall’estate 2017, quindi, con un grande anticipo rispetto alla siccità che in queste settimane sta mettendo a repentaglio le colture di alcune aree del Paese, Acea Ato 2 ha messo in atto numerose azioni per la messa in sicurezza dell’approvvigionamento idrico dei territori serviti. La strategia si è tradotta in importanti interventi sul servizio idrico: oltre 500 milioni di investimenti negli ultimi tre anni, pari a oltre 100 euro annui per abitante, più del doppio della media nazionale. Tutto questo ha permesso di ridurre le perdite di cento milioni di metri cubi all’anno. In particolare le perdite nelle reti sono scese dal 43,20% del 2017 al dato odierno pari a 28,6%, con un recupero di quasi 15 punti percentuali in cinque anni. Il gruppo ha scelto inoltre di suddividere le infrastrutture idriche in distretti, così da semplificare gli interventi di manutenzione e rendere più efficiente la gestione delle pressioni.

 

Roma, un esempio per l’acqua

A rendere famosa Roma in tutto il mondo, insieme alle vestigia del mondo classico, sono le sue monumentali fontane. Per la Capitale, l’acqua è una risorsa strategica, oltre che per i suoi abitanti, anche per l’industria del turismo. Da qui l’importanza, dal punto di vista della sostenibilità, degli investimenti effettuati da Acea. ”Nonostante la siccità non vediamo nessun serio pericolo di razionamento di acqua a Roma”, ha infatti confermato lo stesso Gola durante la conference call con gli analisti in occasione della presentazione dei risultati del primo semestre 2022, rimarcando che la multiutility riesce “a servire la città con una riduzione sostanziale del fabbisogno”. Questo grazie appunto ai massicci investimenti effettuati per migliorare in modo decisivo la “la resilienza della rete”. In particolare, gli interventi hanno permesso di ridurre i volumi di acqua immessa nella rete della Capitale, passando da 17 a 13,5 metri cubi al secondo con un notevole risparmio della risorsa idrica. A questo si aggiunge la decisione del gruppo di adottare la piattaforma Waidy Management System,  una  soluzione cloud native per la tutela dell’acqua, che consente la gestione efficiente delle reti tramite l’elaborazione di dati per il controllo dei volumi gestiti, il monitoraggio centralizzato della continuità del servizio e il controllo delle attività di manutenzione.

L’impianto di depurazione Roma Sud di Acea è localizzato nell’area sud-orientale della Capitale, sulla riva sinistra del Tevere

Una risorsa “circolare”

Più in generale non va dimenticato che le sorgenti di cui si serve Acea sgorgano in aree incontaminate, sottoposte dal gruppo a una continua sorveglianza satellitare così come la maggior parte della rete di acquedotti è gestita in telecontrollo, un sistema di rilevazione da remoto che fornisce informazioni utili alla conoscenza dello stato della rete per pianificare interventi di manutenzione e potenziamento. Non solo, come vogliono i valori di una autentica “economia circolare”, l’acqua dopo gli utilizzi per i diversi scopi civili, attraverso le condotte fognarie, è indirizzata ai depuratori per trasformarla da “scarto” a nuova risorsa per la natura.

 

 

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