Commenti all'articolo Lettera ai politici sulla libertà di scuola (Dario Antiseri e Anna Monia Alfieri)

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Giano
Giano
21 Ottobre 2018, 14:23 14:23

Quello che si sta cercando di inculcare è che si debba raggiungere un livello della scolarizzazione stabilito per legge; l’istruzione di massa in cui tutti siano omologati alla cultura egemone, l’ideologia e la morale di Stato, al pensiero unico di regime. Senza tener conto del fatto che tutti gli individui (sia alunni che insegnanti) sono diversi e non si potrà mai raggiungere nemmeno una vaga equivalenza della preparazione culturale e la parità delle condizioni di partenza (utopia a cui credono solo gli idioti ed i socialcomunisti; spesso le categorie coincidono) . Come se in una fattoria, con cavalli, asini, muli, cani, gatti, topi, lombrichi, oche e galline starnazzanti, si tentasse di rendere tutti omogenei e simili. Impossibile; lo avevano capito benissimo i maiali di Orwell. Ma noi fingiamo di non capirlo e perseveriamo in questa tragica ideologia dell’uguaglianza, del diritto allo studio per tutti (anche lo scemo del villaggio, per non essere discriminato, deve avere il suo bel diploma; scemo sì, ma diplomato), dell’uniformità della cultura, del “tutti dottori” e la diffusione della cultura popolare che non è altro che “ignoranza di massa”.

Giulio
Giulio
16 Ottobre 2018, 15:54 15:54

L’idea che si continui a pagare le tasse per finanziare l’istruzione, e che poi lo stato dia un buono scuola alle famiglie da spendere nella scuola preferita è un giusto compromesso per la situazione italiana. Infatti se si pagano le tasse, è giusto che quei soldi finiscano alla scuola che si è scelto di frequentare. In questo modo nascerebbero migliaia di scuole libere.
Sarebbe una battaglia di Libertà difficilissima da combattere, immaginatevi l’opposizione della lurida casta statalista che per imporre i propri valori usa da decenni il monopolio della scuola statale finanziata con i soldi di tutti.
Una bellissima battaglia, ma serve una maggioranza che non c’è.

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