Politica

Annunziata, la consigliera che difese i rom, il pacifista e Zan: la lista Pd pare uno scherzo

Elly Schlein si è auto-candidata, ma ha già annunciato che non metterà mai piede a Bruxelles: Nazareno in subbuglio

Schlein UE (1) © StockLite e vchal tramite Canva.com

Il Partito Democratico ha presentato la sua lista di candidati per le elezioni europee e non sono stati registrati stravoglimenti rispetto alle previsioni della vigilia, tant’è che l’unica novità degna di nota è l’assenza del nome “Schlein” all’interno del simbolo, scelta saggia per evitare la spaccatura al Nazareno. L’elenco dei nomi che tra poco più di un mese si giocheranno un seggio per l’Europarlamento conferma la linea della segretaria: riflettori accesi su migranti, ambiente e galassia Lgbt, ma soprattutto nomi scelti più per il possibile bacino di voti che per i meriti.

La Schlein sarà capolista del Pd nelle circoscrizioni Centro e Isole, ma ha già reso noto che non ha alcuna intenzione di andare a Bruxelles: rimarrà in Italia per lottare contro Giorgia Meloni. In altri termini, si tratta di una mossa per tentare di raccattare qualche voto in più. Al Nord Ovest a guidare la lista sarà Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino e sempre in prima fila quando c’è da discutere di migranti. Il trionfo della politica dei porti aperti. Nel Nord Est ci sarà invece il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, mentre al Sud spazio a Lucia Annunziata: dopo aver negato in ogni modo la sua volontà di candidarsi con la sinistra, eccola come punta di diamante del Pd in Europa. E le lotte – spesso strumentali – contro il centrodestra assumono un valore nettamente diverso.

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Ma non è finita qui, anzi, siamo solo all’inizio. Tra le varie circoscrizioni fioccano i nomi quantomeno degni di curiosità. Pensiamo a Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e voce forte del pacifismo, il più delle volte in disaccordo con il Nazaremo su temi delicati, a partire dai diritti civili. E come non citare la sardina Jasmine Cristallo. Riciclata invece Eleonora Evi, reduce dalla rottura contro il “re del patriarcato” Angelo Bonelli e destinata a rappresentare la quota religione green insieme ad Annalisa Corrado, simbolo del no all’inceneritore. Il mondo arcobaleno trova numerosi rappresentanti, a partire da Alessandro Zan e Monica Romano, da ricordare anche per aver difeso le borseggiatrici rom riprese in video dai passanti.

Tanti i sindaci in scadenza schierati per aumentare i consensi nei grandi centri: da Giorgio Gori a Dario Nardella, fino a Matteo Ricci e Antonio Decaro. Torna in campo anche Nicola Zingaretti – che ha contribuito ad affossare il Pd nel suo regno da segretario inseguendo Giuseppi – mentre tra gli eurodeputati uscenti troviamo Pina Picierno, Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti. Barcamenarsi tra le varie correnti non deve essere stato semplicissimo per la Schlein, questo le va riconosciuto, ma certi nomi lasciano pensare. Lei, simbolo del rinnovamento, lancia Lello Topo? Alla faccia della rivoluzione.

Massimo Balsamo, 23 aprile 2024

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