Cronaca

L'aggressione

“Apri, figlio di p…”. Il raid punitivo contro il pirata della strada di Chris

La denuncia del giovane che ha ucciso Chris Abom: “Erano 30, tutti di colore”

raid puinitivo verona

Una spedizione punitiva è stata messa in atto da un gruppo di una trentina di individui nei confronti di Davide Begalli, l’uomo accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso nei confronti del 14enne Chris Obeng Abon. La vicenda si è consumata l’8 pomeriggio alla casa della compagna Melania Gatto nella cittadina di Negrar, in provincia di Verona, dove l’uomo sta attualmente scontando la pena ai domiciliari.

Gli aggressori, con il volto celato, si sono radunati all’ingresso dell’abitazione di Begalli, lanciando verso l’edificio pugni e sassi e cercando di forzare l’ingresso. Secondo l’avvocato di Begalli, che ha denunciato i fatti, avrebbero urlato frasi come “Vieni fuori, che ti ammazziamo“. La notizia è stata riportata dalla stampa locale: polizia locale e carabinieri indagano sull’episodio. Un video, pubblicato oggi dal Corriere del Veneto, mostra alcuni giovani dare calci alla porta della coppia urlando insulti: “Apri, figlio di p… Apri, fucking…Ti prendiamo, ti prendiamo la prossima volta!!!”.

La partner di Begalli, colpita dalla paura e dallo shock, ha manifestato forte preoccupazione a seguito dell’assalto. Durante l’evento, infatti, numerosi sassi sono stati lanciati contro la porta dell’abitazione, creando un clima di tensione e insicurezza. La donna, resa ancora più vulnerabile dalla circostanza, ha assistito impotente all’attacco alla sua abitazione.

L’episodio, consumatosi intorno alle 18, ha avuto luogo subito dopo l’interrogatorio di garanzia di Begalli. “In quel momento il mio assistito si trovava nella casa della compagna insieme al figlio minorenne della donna – racconta l’avvocato Massimo Dal Ben – è stato un autentico raid punitivo, gridavano di volerlo uccidere, Begalli e il ragazzo hanno cercato in ogni modo di bloccare la porta dall’interno per impedire a quelle persone di buttarla giù”. Gli aggressori avrebbero fatto sapere di voler tornare per finire il lavoro”. L’avvocato punta il dito contro “un manipolo di almeno trenta uomini, tutti di colore e con il volto camuffato da magliette e bandane, che gridavano ‘vieni fuori, ti uccidiamo'”.

Secondo quanto riferito dall’avvocato di Davide Begalli, la spedizione punitiva sarebbe da ricondurre alla “gogna mediatica” a cui il suo assistito è stato sottoposto in seguito all’accaduto. Il legale ha pertanto inoltrato una denuncia e ha richiesto un aumento della sorveglianza per proteggere il suo cliente e la sua compagna dalle minacce e dall’ulteriore pressione esercitata dal pubblico.

Dopo i fatti di due giorni fa, è stato disposto un servizio di vigilanza costante alla casa della coppia. Vigilano i carabinieri mentre i colleghi indagano per capire chi abbia messo in atto il raid punitivo.

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