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Arcuri, commissario ai disastri che si crede il migliore - Seconda parte

Umano, troppo umano: mai smettere di affliggere le populace scriteriato, incline alle movide, agli assembramenti, questo lumpenproletariat da guidare col bastone e la carota (ministro Francesco Boccia dixit, un altro che te lo raccomando). Lenin dove sei. Eh, non sconfinfera troppo ad Arcuri la libera uscita, la licenza dalla clausura, lui, da bravo nostalgico dell’Unione Sovietica, sogna una società regolamentata, in cui tutti controllano tutti, abitano in Panopticon senza scampo e ci stanno dentro senza mai evadere, nemmeno col pensiero. E, al di sopra, lui, Der Uberkommissar, il Leviatano con l’app, l’uomo della provvidenza, il supermanager che resiste ai governi e non sbaglia mai. Roba da mettersi in ginocchio al suo cospetto, alla Myrta Merlino: der Uberkommissar lives matter.

Max Del Papa, 5 giugno 2020

 

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