Ciclone SpyGate: dopo gli incontri con i nostri servizi a Roma, il procuratore Durham ha esteso la sua indagine

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Qualsiasi cosa si siano detti nei loro incontri a Roma i vertici dei nostri servizi segreti e gli uomini del presidente Trump, l’Attorney General William Barr e il procuratore Durham, giunti in Italia per raccogliere informazioni utili alla loro indagine sulle origini del Russiagate e il possibile coinvolgimento del nostro Paese (qui lo Speciale di Atlantico), pochi giorni dopo la visita in Italia lo stesso Durham ha deciso di ampliare il raggio della sua inchiesta.

Secondo quanto riporta Fox News, infatti, citando “molteplici alti funzionari dell’amministrazione” Usa, il procuratore sta ora indagando su una “timeline”, una cronologia di eventi “più ampia di quanto precedentemente noto”.

Non solo i giorni che portarono alle elezioni del 2016 e il periodo tra il voto e l’inaugurazione della presidenza Trump, il 20 gennaio 2017. Sulla base di ciò che sta riscontrando, Durham ha deciso di “estendere” la sua indagine, sia “aggiungendo agenti e risorse”, sia ampliando la cronologia di eventi presa in considerazione, che ora include anche il periodo post-elettorale fino alla primavera del 2017, cioè fino alla nomina di Robert Mueller come procuratore speciale.

Fox News ricorda quindi che “di recente Barr e Durham si sono recati in Italia per parlare dell’indagine con funzionari delle forze dell’ordine” e che “hanno avuto conversazioni anche con funzionari nel Regno Unito e in Australia”, “secondo molteplici fonti a conoscenza degli incontri”.

Il procuratore “sta raccogliendo informazioni da numerose fonti, tra cui un certo numero di Paesi stranieri. Su richiesta del’Attorney Generale Barr, il presidente (Trump, ndr) ha contattato altri Paesi per chiedere loro di presentare il procuratore generale e Mr. Durham a funzionari appropriati”, ha dichiarato il mese scorso la portavoce del Dipartimento di Giustizia Kerri Kupec. Durham si sta concentrando sull’impiego e i compiti assegnati agli informatori dell’FBI, nonché sulla presunta emissione impropria di mandati di sorveglianza FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act). Al procuratore Durham, l’AG Barr ha chiesto di aiutarlo ad “assicurarsi che le attività di raccolta di informazioni del governo degli Stati Uniti relative alla campagna presidenziale di Trump 2016 fossero legittime e appropriate”.

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