Esteri

Attentato al fondatore di Vox, spunta la pista iraniana

Alejo Vidal-Cuadras non è in pericolo di vita. Caccia ai due attentatori: l’ex eurodeputato era finito in una lista nera dell’Iran

Alejo Vidal Cuadra

Sulla recente inchiesta sull’aggressione al politico spagnolo Alejo Vidal-Cuadras, una nuova ipotesi prende piede. L’ex leader del Partito popolare in Catalogna, nonché fondatore del partito Vox, raggiunto da colpi di arma da fuoco in pieno volto ieri a Madrid, come riporta il quotidiano iberico “El Confidencial”, potrebbe essere stato vittima di un attentato ordito da estremisti iraniani.

L’attentato a Alejo Vidal-Cuadras

I fatti risalgono al primo pomeriggio di ieri. Vidal-Cuadras, che stava uscendo dalla messa, è stato raggiunto da un uomo con casco nero, felpa e jeans che gli ha esploso dei colpi di pistola a distanza ravvicinata e poi è scappato a bordo di una Yamaha guidata da un complice. Il politico è stato immediatamente soccorso, trasportato in ospedale cosciente, sottoposto a un intervento chirurgico alla mandibola (il proiettile lo ha colpito alla mandibola, trapassandola da parte a parte), e fortunatamente le sue condizioni sarebbero gravi ma non tali da metterlo in pericolo di vita. Come riportato da fonti di polizia, l’aggressione sembra essere stata l’opera di un “professionista” che ha agito con premeditazione.

La pista iraniana

Le forze dell’ordine indagano e per ora non escludono nessuna ipotesi, sia quella politica che la criminalità ordinaria. Il giornale spagnolo “El Confidencial” suggerisce una possibile pista investigativa che ricondurrebbe all’Iran. Infatti, il politico è noto da tempo come sostenitore dell’opposizione iraniana, e si vocifera che, quando gli è stato chiesto in ospedale se avesse dei nemici, Vidal-Cuadras abbia puntato il dito verso gli iraniani. La testimonianza di Vidal-Cuadras, però, non sarebbe ancora stata ufficialmente verbalizzata. Secondo El Mundo, inoltre, idal-Quadras avrebbe da tempo contatti con l’Organizzazione dei Mujahideen del Popolo dell’Iran tanto che lo scorso anno il ministero degli Esteri iraniano lo ha incluso in una lista nera dopo averlo accusato di “azioni deliberate in appoggio del terrorismo e di gruppi terroristici, la promozione e l’incitazione al terrorismo”.

Il governo Sanchez

La sparatoria è avvenuta in un momento molto delicato per la Spagna. Proprio ieri, infatti, il leader del partito indipendentista catalano, Luis Puigdemont, aveva confermato un accordo con il Partito socialista, permettendo così la formazione del governo di Pedro Sanchez. Alejo Vidal-Cuadras, in precedenza, si era espresso contro questo stesso accordo tra i partiti, additando una possibile crisi di uguaglianza degli spagnoli davanti alla legge e affermando, con una notevole chiarezza, la sua contrarietà. Ieri è stato anche il giorno della maxi-protesta a Madrid contro la formazione del governo Junts-Psoe: il corteo si è svolto tranquillamente fino alle 22 quando sono scoppiati gli incidenti e la polizia ha arrestato quindici manifestanti per gli scontri di piazza davanti alla sede del Partito socialista. Presente alla manifestazione, cui hanno partecipato circa 8mila persone, anche il leader di Vox, Santiago Abascal.

Alejo Vidal-Cuadras, Spagna sotto choc

L’attentato ha destato orrore e indignazione in tutta la Spagna. Alejo Vidal-Cuadras, membro del Parlamento europeo dal 1999 al 2014 e vicepresidente dal 2004 al 2007 del Partito Popolare della Catalogna, di cui è stato presidente dal 1991 al 1996, è una figura politica molto conosciuta in Spagna. Tra le personalità che hanno manifestato il proprio choc e la propria solidarietà anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e ovviamente il premier incaricato Pedro Sanchez. Il leader del Pp, Alberto Nunez Feijòo, ha chiesto di trovare al più presto il colpevole.

Articolo in aggiornamento

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