Politiche green

Auto elettrica vs benzina, svelato il bluff: costa di più e ci mette più tempo

Un viaggio Milano-Napoli con un’auto elettrica durerebbe due ore in più, con un costo di 34 euro in più rispetto al gasolio

Politiche green

Pericolo scampato. Come riportato anche su questo sito, la decisione finale dell’Unione Europea sullo stop dei motori diesel e benzina dal 2035 è stata ancora rinviata. E questo grazie al colpo di mano di Italia e Germania. Proprio in mattinata, infatti, raccontavamo come nella serata di ieri si fossero sentiti telefonicamente il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ed il suo omologo tedesco, Volker Wissing, giunti ad un’intesa chiara sul principio di neutralità tecnologica per evitare lo stop dal 2035 dei motori a combustione.

Ora, è lo stesso leader della Lega ad esultare: “Rinviato a data da destinarsi il voto in Europa sul divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035. Un grande segnale arrivato anche grazie alla Lega: è stata ascoltata la voce di milioni di italiani, e il nostro governo ha dimostrato di offrire argomenti di buonsenso sui tavoli internazionali, a difesa della nostra storia e del nostro lavoro. La strada è ancora lunga, ma non ci svenderemo alla Cina“.

Per approfondire:

Esatto, è proprio Pechino ad essere una delle maggiori preoccupazioni, che hanno portato gli Stati membri a far saltare la decisione finale sui veicoli a benzina e diesel. Il Dragone e i Paesi alleati della superpotenza, infatti, detengono sui propri territori oltre il 90 per cento delle terre rare, indispensabili ai fini del processo produttivo dell’automotive elettrico. E ancora, degli oltre 130 siti produttivi per le batterie al litio esistenti attualmente nel mondo, cento si trovano in Cina. A ciò, si aggiunge il rischio di lungo termine che riguarderebbe i lavoratori europei: quasi mezzo milione di cittadini Ue, infatti, rischierebbero di perdere il lavoro. Insomma, tanto da perderci e poco, pochissimo da guadagnare. Almeno se si guarda la questione dalla prospettiva degli Stati membri dell’Unione Europea.

Il bluff dell’auto elettrica

Ma non finisce qui. Al di là dei fortissimi legami di dipendenza che Bruxelles andrebbe ad instaurare con la Cina, ci sono altre ragioni economiche e logistiche che graverebbero sugli abitanti dell’Unione. Da una parte, infatti, si spingerebbe i cittadini a sostenere un peso economico di non poco conto, posti gli elevati costi di una macchina elettrica; dall’altra parte, invece, vi sono problematiche di tempistica.

Come riportato dal Sole 24 Ore, un viaggio Napoli-Milano su un’auto elettrica significherebbe una durata di due ore in più rispetto ad un veicolo diesel, ma soprattutto un costo di 110 euro contro i 76 euro del gasolio. Ebbene sì, 34 euro in più che gravano sulle tasche del proprietario. “Protagonista della nostra prova simulata, una Volkswagen ID.3 Pro Performance con pacco batterie da 58 kWh netti e un’autonomia dichiarata di 420 chilometri”, a fronte di un viaggio di 786 chilometri.

Rivoluzione Usa

Nel frattempo, anche gli Stati Uniti rimangono letteralmente spaccati sulla questione elettrico. Da una parte, Stati come New York, New Yersey e California (quest’ultima con recenti tentennamenti, con studi che hanno dimostrato come l’auto elettrica sia tutt’altro che ad emissioni zero) spingono per una soluzione alla “Unione Europea”. Dall’altra parte, invece, il Wyoming ha addirittura presentato una proposta di stop delle stesse macchine elettriche a partire dal 2035. Bastian contrario è anche il Mississippi, il quale ha appena approvato un disegno di legge che vieta l’apertura di nuovi store ai costruttori del settore dell’automotive elettrico, a meno che non rispettino le stesse regole delle case tradizionali.

Matteo Milanesi, 3 marzo 2023

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