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Basket, l’impresa dell’Italia e la sfida con gli Usa: che chance abbiamo

La Nazionale di Pozzecco vince ed accede alla fase finale. Adesso sulla strada degli azzurri ci sono gli americani

A distanza di 25 anni dall’ultima volta (correva l’anno 1998), grazie alla vittoria di ieri su Porto Rico, l’Italia del basket torna nei quarti di finale di un Mondiale e lo fa da protagonista, vincendo il proprio girone davanti alla Serbia. Avevamo identificato nei quarti l’obiettivo “minimo” della spedizione azzurra e l’abbiamo raggiunto con
grande tenacia e determinazione; il percorso è stato forse più faticoso di quanto si potesse prevedere ma in una competizione così equilibrata ed in cui non vi sono partite facili va messa in conto una buona dose di sofferenza.

Dopo l’esordio contratto ma vincente con l’Angola, la battuta di arresto con la Repubblica Dominicana ci ha messo subito con le spalle al muro, costringendoci a vincere lo “spareggio” con le Filippine per poter accedere alla seconda fase. Ma il vero capolavoro, la partita che rappresenta la svolta del nostro Mondiale è senza dubbio quella con la
Serbia; il classico match da dentro o fuori da vincere a tutti i costi in cui ti trovi di fronte una grande del basket mondiale e che anche senza Jokic (campione NBA con i Denver Nuggets) resta una corazzata.

Una partita in cui siamo stati veramente sull’orlo del baratro (fino ad un -16 che sembrava una condanna definitiva) ma che abbiamo saputo ribaltare con la forza di un gruppo che non molla mai, in cui le cosiddette “seconde linee” hanno dato un contributo fondamentale con la nostra stella Simone Fontecchio a prendere per mano la squadra nei momenti decisivi. Quello con la Serbia, oltre ad essere vitale per la classifica, è stato un successo fondamentale per il nostro morale e per la nostra autostima e ci ha fatto arrivare all’ultima gara del girone con Porto Rico padroni del nostro destino, sapendo che con una vittoria avremmo superato il turno. Il risultato di ieri ci permette di scrivere una nuova pagina di storia e di continuare il nostro sogno mondiale; è stata una partita sofferta, soprattutto nei primi 3 quarti, con gli azzurri in grado di produrre l’allungo decisivo su Porto Rico soltanto nell’ultimo periodo.

Anche in questo match sono stati encomiabili l’approccio e lo spirito di sacrificio di un gruppo che sa sempre sorprenderci; capitan Gigi Datome e Pippo Ricci sono stati tra i migliori in campo ma ciascuno ha dato il proprio apporto e Simone Fontecchio, seppure più contratto rispetto alla partita con la Serbia, ha chiuso il match con una doppia doppia. Il destino a questo punto ci metterà di fronte gli Stati Uniti che si sono dovuti inchinare ad una fantastica Lituania nella gara decisiva per il primo posto del loro raggruppamento; se quindi un incrocio Italia – Usa era in qualche modo prevedibile, ciò che sorprende è che la nazionale di Pozzecco ci arrivi da vincitrice del proprio gruppo con gli Stati Uniti invece relegati al secondo posto dietro i lituani.

Inutile dire che il match contro gli Usa e Banchero sarà carico di significati e fonte di grandi motivazioni – non solo legate al contenuto tecnico della partita – e si tratterà di un quarto di finale dal coefficiente di difficoltà elevatissimo, in cui certamente gli azzurri non partiranno con i favori del pronostico; tuttavia gli Stati Uniti hanno dimostrato di non essere imbattibili e quindi pensare ad uno sgambetto ai danni dei giganti del basket non è affatto utopia.

Arrivati a questo punto vogliamo continuare a lottare e a crederci; questo fantastico gruppo ci ha insegnato cosa significhi non mollare mai e soprattutto nelle difficoltà sa compattarsi e trovare le energie giuste per riemergere e ribaltare partite in cui l’inerzia sembra tutta a favore degli avversari. Facciamo leva sulla leggerezza di chi ha raggiunto il proprio obiettivo “minimo” e non ha nulla da perdere per provare a conquistare una semifinale storica inseguendo quella prima medaglia mondiale che fino ad oggi ci è sempre sfuggita.

Enrico Paci, 4 settembre 2023

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