Politica

Bastonate alla polizia per silenziare un libro. Mattarella che ha da dire?

I centri sociali contestano il corteo leghista con Silvia Sardone. Tensioni con gli agenti, due dei quali feriti. Salvini: “Vergogna”

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La serata del 3 marzo 2024 a Milano è stata teatro di forti tensioni, in occasione della presentazione del libro “Mai sottomessi – Cronache di un’Europa islamizzata” scritto dall’eurodeputata Silvia Sardone. L’evento si è tenuto in via Padova, all’incrocio con via dei Transiti, e ha attirato l’attenzione di gruppi antagonisti, che hanno manifestato il loro dissenso nei confronti delle tesi espresse nel libro. “Dissenso” che è sfociato in violenza, con due poliziotti feriti e i soliti tafferugli.

Il libro di Silvia Sardone affronta il tema dell’islamizzazione dell’Europa, una narrazione che ha innescato le proteste di gruppi appartenenti ai centri sociali e all’area anarchica. Tra i manifestanti vi erano attivisti del centro sociale Lambretta e altri antagonisti vari, che hanno cercato di bloccare la presentazione con un presidio di protesta. L’obiettivo appariva chiaro: fermare l’evento per contrastare ciò che consideravano una propaganda securitaria veicolata dalla Lega.

La situazione è degenerata quando alcuni dei manifestanti hanno cercato di superare i cordoni di sicurezza messi in atto dalle forze dell’ordine, lanciandosi in attacchi fisici contro gli agenti con l’uso di bastoni e calci. Nonostante ci siano stati due distinti momenti di tensione, è stato evitato il contatto diretto tra i due gruppi, grazie all’intervento tempestivo delle forze di polizia. Da questi scontri, due agenti sono rimasti feriti. “Sono andati all’assalto della Polizia provando a sfondare in più di un’occasione il cordone degli agenti attaccando con bastoni, calci e pugni – ha detto Sardone – Una vergogna quanto successo”.

La contestazione per bloccare la fiaccolata leghista e la presentazione del libro era annunciata. “Via Padova è un quartiere con una storia e una vocazione da sempre antifascista e antirazzista – si leggeva nell’appello online a boicottare la manifestazione leghista –  Respingiamo con forza ogni tentativo di strumentalizzazione politica da parte di chi, come la Sardone, prova a farsi campagna elettorale sulla pelle degli abitanti del quartiere. Rispondiamo con un presidio antirazzista alla Lega che organizza una fiaccolata securitaria domenica 3 marzo in via Padova 91. Troviamoci in via Padova angolo via dei Transiti alle 18 per rivendicare il diritto di abitare in una città inclusiva per tutte le persone. Vi invitiamo quindi domenica a partecipare insieme per una via Padova antirazzista e solidale”.

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La risposta politica agli scontri non si è fatta attendere. Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio, ha usato il suo profilo Instagram per condannare con fermezza gli atti di violenza, sottolineando come tali comportamenti siano inaccettabili, in particolar modo quando diretti contro le forze dell’ordine. “Vergogna – ha scritto sui social –  Calci, pugni e violenze inaccettabili contro donne e uomini in divisa a cui rinnoviamo stima, solidarietà e gratitudine. Ci aspettiamo che tutti i partiti facciano lo stesso, tempestivamente e senza ambiguità”.

Dall’altra parte, Silvia Sardone ha puntato il dito contro l’amministrazione comunale milanese, guidata dal sindaco Beppe Sala, invitandolo a distanziarsi dalle violenze e a interrompere ogni forma di sostegno ai centri sociali, accusati di promuovere l’illegalità e di comportarsi come se fossero i padroni dei quartieri, attraverso forme di estremismo di sinistra.

La domanda allora è una sola: vista la rapidità con cui il presidente della Repubblica ha condannato le “manganellate” agli studenti di Pisa, senza attendere l’indagine interna della polizia né quella della magistratura, avrà da dire qualcosa anche in merito alle violenze degli antagonisti contro gli agenti schierati a difendere il più democratico degli eventi? Visto che ha ricordato l’importanza di tutelare “la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”, come nel caso della Sardone, avrà il tempo di biasimare il tentativo dei centri sociali di silenziare una parlamentare? Attendiamo la nota del Colle, firmata Sergio Mattarella.

Franco Lodige, 4 marzo 2024

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