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Benevenuti nel Manicomio Italia - Seconda parte

“Mah, secondo me stai proprio esagerando. Tu stai male. Ma fingo di crederti, voglio continuare a stare al tuo gioco. Al di là delle alchimie istituzionali, immagino che una larga parte dell’elettorato trovi comunque motivi per accettare l’azione di governo: altrimenti si sarebbero fatti sentire, no? Guarda cosa sta accadendo in Francia, da più d’un anno; e non solo, anche in Germania sono stanchi dell’eterna cancelliera e non lo nascondono, il Regno Unito ha cambiato diversi premier in poco tempo e ha appena sostanziato una clamorosa decisione, l’uscita dall’Unione Europea secondo volontà popolare. Le cose si muovono, voglio dire, le cose cambiano; se da voi restano come sono, è segno che tutto questo scontento non si registra”.

“In effetti, nessuno ci capisce niente: la confusione è tale e tanta, che tutti stanno alla finestra, aspettando non si sa bene cosa. E poi, sai, noi ci abituiamo a tutto, siamo feroci nelle cose di poco o nessun conto, ma estremamente tolleranti in quelle che pesano davvero. Per farti un solo esempio: l’Italia, forse lo avrai sentito, è il paese che fino a due anni fa imbarcava più clandestini, lasciandoli allo sbando, liberi di delinquere, di accoppare; il capo del partito sovranista, come ministro dell’Interno, aveva arginato la deriva, e la popolazione a larga maggioranza ne apprezzava le misure: ma il Presidente non lo gradiva; e i cosiddetti intellettuali, e i media che orientano l’opinione pubblica hanno cominciato a dire, poi a ripetere, che egli era uno stragista, un razzista, che affogava i bambini, che uccideva i migranti a migliaia, che era peggio di Hitler, che era cattivo di natura e non era neanche un uomo e questo in particolare lo sosteneva, e continua a sostenerlo, la Chiesa cattolica con i suoi giornali. Il papa lo odia e non lo nasconde. Sai, ha appena ricevuto, come fosse un figlio, l’ex presidente del Brasile, che si ispirava alla rivoluzione comunista, proteggeva terroristi comunisti italiani e ha preso 15 anni per corruzione”.

“Va beh; ma insomma la faccenda com’è andata a finire?”.

“Che, tornato al potere, il partito di sinistra ha ricominciato con la stessa politica di accoglienza indiscriminata e gli sbarchi, gli arrivi si sono decuplicati in pochi mesi. I cittadini non ne sono contenti, ma i media hanno adottato misure, legali o di uso comune, che rendono difficile il dissenso a cominciare dalle parole: siccome ‘non esistono clandestini, non esistono confini’, è praticamente proibito parlare di clandestini: sono, invece, risorse, soggetti deboli, bisognosi d’amore senza eccezioni, a prescindere da eventuali crimini”.

“Ma dai, non ci credo. Non è possibile. Tu mi sembri un po’ fanatico, fai discorsi da squilibrato”.

“Io sarò anche squilibrato, ma è un fatto che qui a comandare sono: un partito-setta in discioglimento (credono nei complotti, nelle scie chimiche, dicono che sono tutti ladri tranne loro, ma li fanno votare con una strana piattaforma dove non si capisce mai niente, il loro capo politico era uno che in vita sua aveva solo venduto bibite allo stadio); e un partito frammentato ai suoi minimi storici o quasi, nemico storico di liberi professionisti e imprenditori, che da sempre si scanna su chi è più genuinamente di sinistra, ossia incline a recuperare la lezione di Carlo Marx. Anche se i suoi papaveri si concedono lussi e privilegi imbarazzanti”.

“Ma dai, ma possibile? E con quale sostegno potrebbe mai accadere tutto questo?”.

“C’è un movimento giovanile, composto da giovani fino ai 72 anni, si chiamano ‘sardine’ e sono orgogliose della loro inesperienza; sostengono di non essere tenuti a conoscere i fatti; dichiarano che non spetta a loro trovare soluzioni, ma solo ‘portare visibilità’; frequentano, è vero, industriali molto potenti – e legati al partito di sinistra in questione, ma solo per puro caso, si giustificano; assicurano di non essere politicamente targati, men che meno manovrati, ma invitano a votare per il partito di sinistra che li ha espressi, e, in nome dell’amore, auspicano la scomparsa, in qualsiasi modo, con qualunque mezzo, del leader di destra, il temporeggiatore”.

“Questa, poi, mi sembra davvero grossa: se tu dicessi il vero, sarebbero toni al limite dell’eversione”.

“E allora adesso ti mostro una rassegna degli ultimi accadimenti, e potrai verificare tu stesso”.

“No, guarda, io ne ho abbastanza: pensavo fossimo amici, ma mi rendo conto che mi hai contato un sacco di cazzate dall’inizio alla fine; non so che problemi tu abbia, non so cosa io ti abbia fatto, ma sono stufo di venire trattato come un coglione. Per cui ti saluto, e, sta’ sicuro, è l’ultima volta. Io ho finito di farmi prendere in giro”.

Max Del Papa, 19 febbraio 2020

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