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Addio Silvio

Berlusconi, lutto nazionale. Come rosicano Rosy Bindi&co

L’odio della sinistra si scaglia anche contro i funerali di Stato per Berlusconi e la scelta di congelare i lavori parlamentari per 7 giorni

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Quando si parla di anti-berlusconismo, potremmo definire almeno due categorie differenti, entrambe manifestatesi sia prima che dopo la tragica notizia di ieri, ovvero quella della morte del Cavaliere. La prima, quella dei leali avversari, che ha conosciuto al suo interno sia personalità del mondo politico (Matteo Renzi e Massimo D’Alema, per esempio), che di quello giornalistico (Michele Santoro, su tutti). Dall’altra, invece, ci sono i falchi, sia della prima che della seconda ora, quelli che anche da morto non disertano le loro posizioni ideologiche: Berlusconi non era il semplice avversario, era il nemico da abbattere.

L’odio contro Berlusconi

Se nella prima categoria, Renzi e D’Alema – nella puntata speciale di due giorni fa di Porta a Porta – ricordavano piacevolmente la figura del Cavaliere, nei suoi pregi e nei suoi difetti, riconoscendo con onestà intellettuale la “persecuzione” della magistratura nei suoi confronti; nella seconda categoria, invece, si posizionano senza alcuno dubbio i Vauro, i Travaglio, i Montanari, fino ad arrivare ai Fratoianni ed alle Rosy Bindi.

Ebbene sì, poche ore dopo la notizia della scomparsa del Cavaliere, il comunista Vauro se ne usciva con una vignetta da brividi, dove veniva raffigurato una persona dubbiosa con la scritta: “Berlusconi è morto, ma non sono sempre i migliori che se ne vanno?”. Tanto per cambiare, si è aggiunto anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, il cui giornale aveva già etichettato B. come l’uomo che finanziò Cosa Nostra, fino a definire il suo ricordo come una “imbarazzante beatificazione”.

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Eppure, non finisce qui. Al circo si sono aggiunti rispettivamente: Rosy Bindi, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e la deputata del Partito Democratico, Alessandra Moretti. Il leader pentastellato ha dichiarato che non parteciperà ai funerali dell’ex fondatore di Forza Italia, fissati oggi alle 15 in Piazza Duomo a Milano, seguito anche dal leader di Sinistra Italiana, che ha etichettato come “eccessiva” la scelta di dichiarare il lutto nazionale.

“Funerali di Stato inopportuni”

Per la deputata Moretti, invece, è “davvero esagerato il congelamento dei lavori parlamentari per 7 giorni”, specificando: “Credo che gli italiani facciano fatica a comprendere tale scelta, tanto più visto che ci sono molti dossier in attesa di risposte urgenti, primo tra tutti il Pnrr”. A schiena dritta anche Rosy Bindi, la quale invece condivide i funerali di Stato, ma non il lutto nazionale. Tranchant su ambo i lato, invece, il microbiologo Andrea Crisanti, ora in forza Pd: “Non posso esprimere la mia ferma contrarietà ai funerali di Stato, che ritengo inopportuni, così come il lutto nazionale per il nostro ex Presidente del Consiglio”.

Peccato che i funerali di Stato siano previsti come da protocollo per qualsiasi personalità che abbia esercitato un’alta carica. Nella fattispecie, stiamo parlando del quattro volte premier e del capo di governo che per più lungo tempo ha ricoperto la posizione. Ma si sa, quando l’avversario viene trattato come nemico, l’odio cieco non si ferma neanche dinanzi al ricordo. E Berlusconi, sia da vivo che da morto, li farà impazzire ancora per tanto tempo.

Matteo Milanesi, 14 giugno 2023