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Black lives matter, tutte le balle sulla polizia “razzista” - Seconda parte

Il risultato delle proteste? Più crimini

Arrivano le elezioni e puntualmente esplodono le proteste Blm all’insegna del Defund the police, tanto esaltate anche da influencer e Vip nostrani. Qual è il risultato? Una nuova ondata di omicidi e sparatorie nei quartieri neri. Oltre il 25% di morti in più. Semplicemente la polizia, messa sempre sotto accusa dai media e dalla politica, si è ritirata lasciando il campo alle gang e alla legge del più forte. Del resto, se voi foste un poliziotto americano, con quanto entusiasmo rispondereste ad una chiamata d’emergenza verso un quartiere difficile? Innanzitutto vi mettete in una situazione di forte rischio personale (e avete figli e famiglia da cui volete tornare vivi, possibilmente senza fori aggiuntivi). Se siete bianco i locali vi saranno probabilmente ostili. Se siete nero vi daranno del traditore e vi chiameranno zio Tom. Ma poi, se fate il vostro dovere, finite in un conflitto armato, rispondete al fuoco e ci scappa il morto, il giorno dopo i giornali proclameranno indignati: “Un altro nero ucciso dalla polizia”. E rischiate anche, come successo, di finire con la vostra faccia messa su Internet, con l’accusa di essere un suprematista bianco.

Ecco un lungo elenco raccolto di bambini afroamericani uccisi in questi mesi di violenza criminale. Lo ha compilato, su twitter, un afroamericano che non simpatizza per niente con Blm. Faccio solo un esempio. Zykier Young, un colpo di pistola lo ha raggiunto nella sua casa di Pittsburgh. Aveva 1 anno. Ma per carità. Continuiamo tutti a ricordare George Floyd e ad inginocchiarci contro il razzismo. Perché BLACK LIVES MATTER.

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