Blocco navale e accoglienza: destra e sinistra inciampano sulla realtà

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meloni blocco navale

Avrete visto, come è capitato a me ieri sera guardando Formigli, quelli che giustamente citano (lo farei anch’io) a presa in giro quello che diceva la Meloni sul blocco navale, misura all’epoca considerata l’unica soluzione. Ve lo ricordate? Se non ve lo ricordate potete facilmente rimediare: in tutte le pagine Instagram e Facebook o trasmissioni di sinistra circolano le dichiarazioni dell’attuale maggioranza quando erano all’opposizione. In questo non ci trovo nulla di male: è compito dell’opposizione ricordare al governo le promesse fatte in campagna elettorale quando riteneva il blocco navale una soluzione semplice ed indispensabile.

Però c’è un piccolo aspetto: così come è giusto trovare le contraddizioni nell’operato del premier, lo è altrettanto far presente come quelli che per anni hanno predicato accoglienza adesso stanno zitti e muti. “Accogliamoli”, “non possiamo lasciarli in mare”, “apriamo i porti”, ricordate cosa dicevano? La ridicolaggine della politica è che, da destra a sinistra, quando ci si scontra con la realtà è un casino. La destra ora capisce che il blocco navale è infattibile, mentre, dall’altra parte, si inizia a pensare che l’accoglienza, seppur sacrosanta, debba avere un limite: se arrivano 150mila persone in Italia, chi cavolo le accoglie?

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 15 settembre

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