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Bonaccini, il big di provincia che punta a scalare il Pd - Seconda parte

A livello d’immagine non può esserci nulla di più lontano dai giochi di palazzo romani, dai mai intermessi posizionamenti e riposizionamenti delle forze politiche e dei tanti aspiranti leaderini che riempiono la scena capitolina, dalla partita giocata su uno scacchiere che ha al suo centro non i problemi effettivi del Paese ma la prossima elezione dell’inquilino del Quirinale. Da liberali, il modello Bonaccini, paternalistico e collettivistico, non può piacerci. Ma ammettiamo che se nel Partito democratico  vincessero le tendenze che egli rappresenta, ci troveremmo di fronte a un avversario duro e coriaceo. Il che forse imporrebbe anche a noi di centrodestra di risolvere una volta per tutte certe permanenti incongruenze presenti nel nostro campo e che rischiano di tenerci per lungo tempo lontani dai banchi del governo.

Corrado Ocone, 25 giugno 2020

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