Cronaca

Brigitte Bardot: “Non voglio morire in una Francia islamizzata”

Brigitte Bardot Islam © Elionas2 e MATAQ Darul Ulum tramite Canva.com

L’iconica attrice francese Brigitte Bardot, nonostante alcune accuse di islamofobia in passato, ha nuovamente acceso i riflettori su questo tema. In un’intervista rilasciata alla rivista ValeursActeurs, la Bardot, che ha da poco compiuto 87 anni ha espresso preoccupazione per il futuro della Francia, affermando: “Un tempo avrei detto che non volevo vivere in una Francia islamizzata. Oggi dico che non voglio morire in una Francia islamizzata“.

L’attrice, resa celebre dal suo ruolo in “Il disprezzo”, ha dichiarato che “è l’islam in generale, l’invasione islamista, a essere terribilmente pericoloso per l’identità e la cultura francese. E l’opposto della nostra civiltà”. Brigitte si è soffermata anche sul caso dell’omicidio di Samuel Paty, il docente del liceo di Arras ucciso da uno studente radicalizzato, e sul turista accoltellato nei pressi della Torre Eiffel da un altro musulmano: “Gli assassini sono spesso di origine islamica e lo rivendicano. Spesso sono purtroppo psicopatici français de papier (migranti che di francese hanno solo il documento, ndr)”.

Uno degli argomenti principali dell’intervista e stato l’immigrazione. Bardot ha chiesto un esame psichiatrico per tutti i migranti che entrano in Francia, prima di concedere loro il diritto d’asilo e la nazionalita francese. Ha definito il presidente francese, Emmanuel Macron, “nullo in tutto ciò che riguarda la Francia, il suo popolo e i suoi animali” e ha espresso il desiderio di “un governo autoritario” per risorgere dalle ceneri.

Bardot, che ha sempre parlato apertamente delle sue posizioni politiche e sociali, ha anche criticato Papa Francesco, affermando che “è disonesto” e che “non riesce a vederlo, sta facendo molto male alla Chiesa“. Ha paragonato il Pontefice a un “rappresentante del diavolo” e ha ricordato con affetto l’ex Papa Giovanni Paolo II, definendolo un uomo non politico e “caloroso”.

Infine, Bardot ha condiviso le sue opinioni sulla cultura ‘woke’ e sul movimento femminista, etichettandoli entrambi come “ridicoli” e “inutili”. Questo e solo l’ultimo dei numerosi attacchi che Bardot ha lanciato nel corso degli anni nei confronti di vari temi sociali e politici, dimostrando ancora una volta che la diplomazia non fa parte delle sue priorità.

La sua franchezza e l’indipendenza di pensiero l’hanno resa un’icona per molti, ma hanno anche suscitato molte critiche e polemiche. Nell’era del politicamente corretto, Bardot si pone come un simbolo di ribellione e di opposizione al pensiero unico, rifiutando di conformarsi alle aspettative della società moderna.