In un’incisiva intervista rilasciata a “La Stampa”, il professor Massimo Cacciari ha delineato un quadro critico e senza veli circa lo stato attuale dell’Europa e i rapporti con gli Stati Uniti, focalizzandosi in particolare sulle posizioni di Donald Trump e sulle leadership europee. Secondo Cacciari, l’Europa è testimone di un declino che risale addirittura al termine della prima guerra mondiale, un’era in cui gli Stati europei rappresentavano una grandezza economica e demografica inarrestabile.
Il professore ha affermato senza mezzi termini: «L’Europa è un fallimento». Tale affermazione si pone come premessa fondamentale per comprendere le politiche internazionali di Trump. Cacciari prosegue analizzando il cambiamento di paradigma dal dominio economico europeo all’ascesa degli Stati Uniti, nazione che dal 1871 detiene il primato mondiale in ambito economico, militare e tecnologico.
Nell’analisi di Cacciari emerge una critica pungente verso l’attuale presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, accusata di aver contribuito alla decadenza europea: «C’è stata la decadenza europea, grazie a leader come Von der Leyen». Cacciari evidenzia il drastico calo della presenza economica dell’Europa nel panorama mondiale, nonché l’incapacità dell’Unione Europea di formulare una politica estera unitaria.
Contrariamente, gli Stati Uniti hanno mantenuto una significativa quota del PIL globale, confermandosi una superpotenza resistente ai cambiamenti del tempo e anche all’alternanza politica, dai governi di Biden a quelli di Trump. Cacciari sottolinea: «Negli ultimi vent’anni hanno mantenuto la loro quota di circa il 28-29 per cento del Pil mondiale».
Il professore non risparmia le sue frecciate neanche quando si parla di politica interna europea, denunciando la mancanza di solidarietà, come nel caso della Grecia, e descrivendo l’Unione Europea come un entità che decide su dettagli minuti come le mozzarelle, ma non su questioni fondamentali come il fisco. Sull’incontro tra la premier italiana Meloni e la Casa Bianca, Cacciari si dimostra scettico ma non privo di curiosità: «Mah, qualcosina otterrà… Se è andata avrà avuto qualche garanzia di non tornare con le pive nel sacco».
Non mancano osservazioni più generali sulla politica estera degli Stati Uniti, come quando si esamina la politica dei dazi di Trump: «La sua risposta è: riducendo drasticamente i nostri impegni sul fronte europeo e facendo pagare i dazi». Cacciari chiude l’intervista con una riflessione sulla decadenza della democrazia rappresentativa, sia in America che in Europa, a causa dell’emergere di nuove élite e di un approccio esecutivo rafforzato.
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