La posta dei lettori

Caro Porro, Emiliano&co. devono chiederci scusa

© Angelo Chiariello tramite Canva.com

Caro Porro,

giornata quasi estiva: riflessione. Sembra lontano ma, solo 3 domeniche fa si era chiamata l’adunanza dei Baresi a difendere l’onore della città. Una giusta e bella iniziativa soprattutto dopo le urla e le minacce ascoltate in sala consiglio proferite dal Sindaco di tutti.

A me però era sorto un dubbio ma, se io ho la coscienza pulita, se ho fatto le cose per bene e ho controllato, vigilato che tutti i miei fidi abbiano fatto lo stesso perché gridare, perché urlare di non avere paura: nessuno stava minacciando nessuno.

Faccio un esempio: quando alla guida mi fermano per un controllo, posso avercela per la perdita di tempo ma, se ho la macchina assicurata, la patente e non sono ubriaco o drogato di sicuro non grido, non urlo, non minaccio. Potrò sbuffare ma, con un pò di pazienza resto lì perché le forze dell’ordine stanno facendo niente altro che il loro lavoro di vigilanza e di controllo.

E credo di aver chiarito il mio punto di vista.

Comunque i Baresi per bene, e io che sono passato, ed erano tanti, di tutte le età, intere famiglie, giovani erano tutti in piazza del Ferrarese a difendere l’onore della propria città. Ma cosa succede sul palco: vetusti storici ricordano così l’inizio del ventennio, si racconta di visite di cortesia a famiglie di Bari vecchia.

Ma penso è normale questo?

Nei giorni successivi i Baresi per bene: quelli che se gli rubano l’auto bestemmiano ma vanno a fare la denuncia. Quelli che se offesi e minacciati si rivolgono ai carabinieri. Quelli che non hanno un sacchetto della spazzatura con 65 mila euro buttato sul balcone della cucina. Quelli che fanno studiare i figli per imparare e conoscere vita ed educazione e non quelli che si rivolgono ad un gestore locale di una università privata per ottenere rapidamente una triennale che serve per partecipare ad un concorso fantasma ad una municipalizzata. Quelli che non appartenendo ad una famiglia devono avere merito e titoli per partecipare ad un concorso che sia esso per guidare un mezzo pubblico, per insegnare, per lavorare in un ente o in una università, quelli che non hanno un parente famoso che sia stato collocato come direttore in ente tipo assistenza allo studio universitario, quelli che non hanno ville a Polignano o superattici pur essendo nullatenenti. Quelli …

Vabbè ne sono uscite di tutti i colori che Boccaccio potrebbe scrivere una nuova raccolta di novelle.

Ma, di tutto questo Emiliano e Decaro non sapevano niente, non se ne erano accorti di nulla. Tutto è avvenuto a loro insaputa! Ed è una cosa che mi sembra di aver già sentito. Eppure erano uomini dei loro gruppi politici, di lavoro, di fiducia.

Anche il responsabile protezione civile lo era…
Anche miss preferenze lo era…
Anche la consigliera comunale lo era…

Ma sia lo sceriffo, che il sindaco di tutti non sapevano o erano troppo impegnati a passerelle per aumentare l’audience e la visibilità. E i Baresi e i Pugliesi?

Presi in giro ancora una volta, utilizzati, usati fatti venire in piazza pur sapendo che non solo era una inutile auto-incensazione ma, soprattutto che c’era molta polvere, sotto il lungomare più lungo e più bello d’Europa e che era meglio non far venire fuori.

Nel frattempo cosa fanno i due? Uno si concede gli ennesimi bagni di folla facendo footing (pratica salutare e sportiva non traducete alla lettera…). L’altro si rinchiude nel suo studio sul lungomare per cercare sempre tra le stesse figurine cosa fare, cosa inventare per tenere buono Conte; in un gioco della quale assurdità si è resa conto persino la Elly Schlein e ho detto tutto.

Io come i due avrei chiesto almeno scusa usando anche lo stesso impeto e lo stesso clamore utilizzato per richiamare all’arme. Io avrei chiesto scusa dicendo: noi due non siamo indagati (al momento) ma, purtroppo li abbiamo scelti noi. Siamo i capi e comunque quindi, i primi responsabili e vi abbiamo fatto venire qui di domenica quando sarebbe stato meglio che noi fossimo andati a vedere per tempo cosa si stava combinando a nostra insaputa.

Almeno io, ma è solo un mio modo di fare, di pensare, di agire: io avrei chiesto scusa ai Baresi e Pugliesi perché l’onore non era stato infranto a Roma, ma in zona.

Ma, evidentemente, io non sono un politico!

Roberto Kudlicka, 16 aprile 2024

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