Caro Porro, vivo vicino all’orso: ho due cose da dire agli animalisti

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Orso Trentino

Caro Porro,

ti scrivo perché sono un abitante della Valle di Sole, quella valle dove il 5 aprile scorso è morto Andrea Papi da un attacco di un orso. Ti scrivo perché è ora di smetterla con tutti questi animalisti, o dato il tenore delle offese verso il defunto e la famiglia li chiamerei animalati, che vogliono difendere a tutti i costi un orso non sapendo nemmeno dov’è accaduto il fatto, sarebbe come se io volessi spiegare come fare la viabilità in un quartiere di Milano sapendo solamente che è a Milano.

Bisogna dire alcune cose sulla questione orso, innanzitutto quando eravamo nell’impero Austroungarico c’erano delle taglie sull’orso, questo perché hanno sempre attaccato i greggi e i pascoli nelle malghe arrecando danni ad una popolazione che viveva e si sfamava grazie a quelle bestie. Fatto sta che gli orsi Tirolesi erano stati quasi del tutto estinti e fino al 1999 si contava sulle dita di una mano la presenza di orsi in Trentino. Poi arriva la provincia di Trento che pensa di ripopolare le nostre montagne con orsi importati dalla Slovenia con il progetto Life Ursus. Questo progetto prevedeva l’importazione di orsi dalla Slovenia e ambiva ad avere una popolazione dai 40 ai 60 orsi in tutta la regione, ma ad oggi si stimano dai 100 ai 120 orsi, e dopo l’aggressione del povero Andrea ci sono voci di circa 20 orsi solo in quella zona dell’attacco.

Sono indignato perché chi ci insulta dice che c’era prima l’orso e che noi invadiamo il loro habitat, niente di più falso. Se i boschi in Trentino sono così come li vedete e conoscete è perché la forestale e gli abitanti se ne prendono cura, curando sentieri, tenendo pulito, e anche grazie alla legna che tagliamo e prepariamo per affrontare l’inverno. Il bosco per noi è una seconda casa, io stesso da bambino ero sempre in mezzo al bosco a giocare con i miei amici, ora da genitore ho paura ad accompagnare i miei bambini a fare una gita nel bosco, prima perché ci sono troppe aggressioni e troppi avvistamenti e ti assicuro che non c’è nulla di piacevole, due perché anche trovandomi in situazione di pericolo non potrei difendermi, ne con i spray anti orso (che in Italia sono illegali) e non si può girare armati con un accetta per “alla peggio” tentare di difendersi.

Per approfondire

Tra noi Solandri c’è chi chiede l’eliminazione totale dell’orso e chi chiede la riduzione in numero di questa specie che si avvicina troppo ai centri abitati e troppo spesso crea problemi a chi vive di allevamento, dato che l’orso riguarda noi e la nostra terra non capisco che senso ha dover chiedere a chiunque vive al di fuori di essa, già chiedere il permesso a Trento è troppo, dobbiamo poter autogestirci.

Se nel 1999 la provincia di Trento avesse fatto una consultazione popolare nelle valli li dove era previsto la reintroduzione dell’orso (non a Trento città, li l’orso non ci vive e non si avvicina) già allora ci sarebbe stato un plebiscito per il no all’orso, invece hanno ritenuto che fare un sondaggio su 1500 persone prese a caso a Trento sia stato abbastanza. E’ come se chiedi a noi valligiani di prendere decisioni riguardanti la città di Trento, niente di più sbagliato.

La soluzione a questo nostro problema è innanzitutto consentire la vendita dei spray anti orso, e poi il censimento e la riduzione del numero aprendo la caccia, così come si fa per tutta la fauna selvatica. Oppure, dato che tutti vogliono bene all’orso possiamo portare una cinquantina di orsi in in altre regioni, dato che sono tutti cosi amorosi verso questo animale.

Lettera firmata

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