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Caro Vasco, prenditela con me! - Seconda parte

In fondo siamo tutti randagi: emigranti della risata con i chiodi negli occhi. Dovresti capirlo bene. Tu che in questo inedito hai scritto, preveggente, a fine anni ’70: “Maledetta sia la vita
se la vita è solo questo, se ti tocca poi di viverla lo stesso! E alla fine accetti tanto che ti uscirà dagli occhi con le lacrime di un essere che non reagisce più ecco… Adesso sei un uomo! Sei un uomo come tanti che potrà  servire a far fruttare i soldi! Hai la macchina, una moglie che ti sfornerà  bambini tra un esaurimento e l’altro… fino a quando?”

Caro Vasco se vuoi attaccare attacca i più forti, attacca me. Io sono qui. E come canteresti tu: “Ti aspetto in fondo al mare… che to lo do io l’animale”…

Gian Paolo Serino, 16 settembre 2020

 

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