Esteri

“Clima e fascismo”. Carola Rackete si candida in Ue: ecco il suo programma

carola rackete

Fermi tutti, ci sarà anche lei. Carola Rackete si ricicla e alle prossime elezioni europee verrà candidata per la sinistra all’Europarlamento. L’attivista tedesca, nota in Italia per aver disobbedito alle indicazioni dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, e per aver colpito con la sua nave Ong una motovedetta della Guardia di Finanza, sarà candidata dalla Die Linke tedesca.

Lo ha annunciato la stessa Carola Rackete sul suo profilo Twitter. Cercherà di andare a Bruxelles portando le sue istanze di ecologista apartitica, magari per rendere ancor più radicali le scelte green sin qui portate avanti da Frans Timmermans. “Il disastro socio-ecologico nel quale viviamo non si risolve da solo se non andiamo in Parlamento, e non si risolve nemmeno senza un partito stabile di sinistra”, ha scritto sul suo sito la trentacinquenne.

Sul suo sito internet ha spiegato dettagliatamente cosa intende fare. “Oggi annuncio la mia candidatura come candidato indipendente per il Parlamento europeo nella lista del Partito della Sinistra tedesca – si legge – Questa non è una decisione che ho preso alla leggera. Invece, ho discusso l’offerta con amici e colleghi all’interno e all’esterno dell’UE, molti dei quali sono molto attivi nei movimenti sociali ma non possiedono passaporti dell’UE e i privilegi per interagire con le istituzioni democratiche nello stesso modo in cui possono farlo i cittadini. La situazione è urgente: il fascismo è di nuovo in aumento in tutta Europa, le persone in cerca di sicurezza sono private dei loro diritti umani, le società di combustibili fossili stanno realizzando profitti oltraggiosi mentre le persone sopportano la crisi del costo della vita, tutti sentiamo le conseguenze del crescente crisi climatica in tutto il mondo”.

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E ancora: “La sesta estinzione di massa e il collasso climatico sono sfide che l’umanità non ha mai affrontato prima. E non sono incidenti. Sono stati causati e sono alimentati da un enorme squilibrio di potere tra gli interessi delle società di combustibili fossili e il pubblico. I prossimi anni saranno critici, poiché l’ingiustizia sociale e il danno ecologico andranno fuori controllo, a meno che noi, come attori della società civile, non costringiamo i governi a intraprendere azioni drastiche per creare le condizioni per un uguale benessere per tutti”. Il ritornello è lo stesso degli attivisti del clima di mezzo mondo, da Greta Thunberg in poi: “Le società che hanno sconsideratamente causato la crisi climatica devono essere ritenute responsabili; devono essere socializzati e il loro denaro utilizzato per finanziare una giusta transizione – insiste Rackete – Allo stesso tempo, dobbiamo cancellare il debito del Sud del mondo, condividere l’accesso alla tecnologia e fornire sicurezza alle persone costrette a lasciare le proprie case. Non possiamo permetterci l’elusione fiscale dei ricchi, non abbiamo tempo da perdere con il green-washing aziendale e false soluzioni (come la compensazione del carbonio e i crediti per la biodiversità). Invece, dobbiamo agire con risolutezza e sincerità per lottare per strutture di potere paritarie, trasparenza e democrazia”.

Carola Rackete assicura che, da attivista, non aveva mai pensato di andare dritta dritta nel palazzo istituzionale con le sue poltrone comode e gli stipendi ottimi. “Tuttavia, ritengo che siano urgentemente necessari forti legami tra i movimenti di piazza e il Parlamento europeo – spiega la capitana – Credo che questa posizione possa essere utilizzata per far sentire la voce dei movimenti in parlamento, ma anche per rafforzare i movimenti sociali attraverso la condivisione di informazioni, risorse e attenzione mediatica, fungendo da cane da guardia per quanto accade all’interno delle istituzioni. Mi sforzerò di essere un membro del parlamento trasparente e critico”.

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