Per il Pd vengono prima le minoranze e poi le maggioranze

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Ci sono piccoli casi, come si diceva un tempo, di «cronaca», che però illustrano meglio di tanti altri come una forza politica non capisca nulla. Tanto per cambiare, stiamo parlando del Pd. Il caso è quello del comune di Calolziocorte, in provincia di Lecco. Sindaco: leghista (altrimenti non sarebbe successo nulla).

La giunta ha proposto una misura di semplice buon senso, e che noi nella nostra ingenuità pensavamo fosse già presente ovunque: una distanza minima tra i centri di accoglienza degli immigrati e «zone sensibili», come scuole e stazioni. Naturalmente poi gli ospiti dei centri potrebbe uscire dalle strutture e andare ovunque, ma almeno si eviterebbe di farli stazionare in maniera stabile in luoghi ad alta frequentazione.

Alzi la mano chi vorrebbe un centro immigrati o, per uscire dal caso specifico, un campo rom, di fronte alla scuola o all’asilo del proprio figlio. Chi lo facesse, apparterebbe certamente a una di queste tre categorie; 1) un pericoloso e irresponsabile imbecille; 2) uno il cui figlio in realtà frequenta asili e scuole dei centri storici o dei sobborghi di lusso, che fanno scattare e sirene non appena si aggira uno sconosciuto, ma che votano rigorosamente a sinistra; 3) un fanatico talmente ideologizzato dal culto dell’immigrato e del «diverso» , da non vedere la realtà.

A giudicare dalle reazioni dell’opposizione di Calolziocorte, che sobriamente ha evocato l’«apartheid» e l’Alabama, senza ovviamente possedere la minima cultura storica per sapere cosa fossero l’uno e l’altro, sembra che questi tre tipi umani pullulino a sinistra e nel Pd. E naturalmente nella stampa mainstream, che da «Repubblica» e soprattutto «La Stampa», hanno cavalcato il caso e financo mandato inviati lì; costretti tuttavia, in un residuo di onestà intellettuale, se non di deontologia professionale, a riconoscere che qualche problema d’integrazione c’è.

La morale di questo piccolo caso è sempre la stessa. Nonostante abbia di nascosto dal 2011 e esplicitamente dal 2013 governato il paese, e negli ultimi anni abbia amministrato quasi tutte le principali città, il Pd, il maggior responsabile del disastro dell’immigrazione incontrollata, non ha imparato la lezione. E anzi, con il ritorno all’antico di Zingaretti (Minniti messo in soffitta) è persino regredito.

Per il Pd e tutta la sinistra è sempre così: l’immigrato, il rom, comunque le minoranze, vengono prima delle maggioranze, cioè degli italiani, che il partito di Zingaretti e i suoi intellettuali organici disprezzano in maniera più o meno esplicita. Se le maggioranze osano protestare perché corpose minoranze, sostenute da potenti lobbies, sono prepotenti (vogliono per esempio farsi pagare i privilegi spacciandoli per diritti) o perché le minoranze rubano e stuprano, la reazione è sempre la stessa. Tutta percezione, gli immigrati e i rom sono pochissimi, «restiamo umani», «siete strumentalizzati dall’estrema destra», «siete anche un po’ razzisti» e anzi, sapete che vi dico?, «siete pure brutti» – come ha scritto il vice direttore della fanzine piddina «Democratica» nei confronti degli abitanti di Torre Maura.

Lo staff di Nixon a suo tempo coniò contro i suoi avversari il celebre slogan «comprereste un’auto usato da questi»? E voi, affidereste le chiavi di casa ai piddini di Calolziocorte e a quelli di Zingaretti?

Marco Gervasoni, 12 aprile 2019

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