Scuola

Follia a scuola

Che follia “promuovere” al Tar l’alunna bocciata a scuola

La ragazzina aveva incassato sei insufficienze. Ma per i magistrati “bocciare non è una regola”

Tra meno di dieci giorni inizierà un nuovo anno scolastico che avrà gli stessi problemi dell’anno precedente. Ogni anno scolastico è peggiore del precedente e migliore del seguente. L’ultimo caso che ci arriva dalla scuola italiana è quella di una studentessa di una scuola media di Tivoli che è stata bocciata all’unanimità dai suoi professori cioè dal consiglio di classe ed è stata promossa invece dal Tar, ossia dalla magistratura alla quale si è rivolta la famiglia.

Che cosa si può dire di questo caso che sicuramente peraltro non è inedito?

  1. La prima cosa che mi sento di dire è che forse bisognerebbe tutelare prima di tutto la ragazza, evitando che vada nel vortice di un’informazione incontrollata.
  2. La seconda cosa è che la magistratura con questa decisione non fa ahimè altro che applicare quella che è una direttiva specifica della legge e del ministero dell’istruzione, la direttiva che riguarda il cosiddetto successo formativo. Vale a dire: vi è quasi un obbligo di successo formativo, cioè di promozione, da parte degli insegnanti e quindi la bocciatura è un’eccezione che non va quasi presa in considerazione. E invece la bocciatura può essere un momento di crescita per lo studente.
  3. La terza considerazione da farsi è che i docenti, i professori, gli insegnanti che già non godono di una grande autorevolezza si vedono ulteriormente diminuire questa autorevolezza dalla magistratura che smentisce una decisione del Consiglio di classe presa all’unanimità.
  4. L’ultimo aspetto, a mio modo di vedere quello più importante, riguarda la totale legalizzazione della scuola italiana che è tutta regolamentata dalle leggi statali. Si faccia bene attenzione: quando tutto diventa perfettamente legalizzato, allora la cultura non è più cultura, l’insegnamento non è più insegnamento, la morale non è più morale e ahimè anche la legge perde quello che è il suo valore e da un sistema legale si passa ahimè ad un sistema frutto di arbitrio. La scuola italiana si trova in queste condizioni. È diventato un labirinto di cui nessuno più conosce la via d’uscita dalla scuola siamo passati alla post scuola.

Giancristiano Desiderio, 22 agosto 2023