Politica

Che gran Casarini. Libia, spari, migranti: cosa c’e dietro la lite governo-Ong

Il caso risale al 4 aprile: il ministro dell’Interno ha smascherato l’ong Mediterranea, che ha replicato con accuse pesanti

4 aprile 2024, meno di dieci giorni fa. L’Ong Mediterranea Saving Humans di Luca Casarini compie un salvataggio in acque internazionali che viene interrotto dalle forze di sicurezza libiche a colpi di arma da fuoco. A bordo della “Mare Jonio” fresca di fermo amministrativo e multa, l’attivista con il consiglio direttivo della sua organizzazione diffonde una nota intitolata “Criminali contro l’umanità”. Nel mirino i miliziani della Guardia costiera libica, rei di “catturare e deportare uomini, donne e bambini”, e ovviamente il governo di Giorgia Meloni, colpevole di lasciare spazio ai carcerieri libici nei confronti dei migranti. Una narrazione smentita nettamente dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

Il Pd in Senato ha presentato un’interrogazione sposando la ricostruzione fornita da Casarini: “La vicenda occorsa alla “Mare Jonio” è di inaudita gravità, giacché, nel corso di una delicata operazione di salvataggio, un’imbarcazione italiana Osc (one scene coordinator, ndr) e persone migranti sono state messe in condizioni di pericolo di vita a causa dei colpi di arma da fuoco provenienti dalla motovedetta libica”. In aula, il vice capogruppo Antonio Nicita ha stigmatizzato il fermo della nave. Ma il tentativo di strumentalizzare la vicenda è stato stigmatizzato dal titolare del Viminale.

L’ex prefetto di Milano ha evidenziato che “la vicenda occorsa alla “Mare Jonio” è di inaudita gravità, giacché, nel corso di una delicata operazione di salvataggio, un’imbarcazione italiana Osc (one scene coordinator, ndr) e persone migranti sono state messe in condizioni di pericolo di vita a causa dei colpi di arma da fuoco provenienti dalla motovedetta libica”. Non prima, dunque, come sostenuto da Casarini. Ma Piantedosi si è soffermato anche sulle sanzioni amministrative, sottolineando che “le persone presenti sul gommone incitavano i migranti a lanciarsi in mare per interrompere le operazioni di salvataggio in atto da parte dell’unità libica”. Così facendo, Mediterranea ha messo a “repentaglio l’incolumità dei migranti, al punto che molti di loro si sono gettati in acqua per essere poi nuovamente soccorsi in parte dalla motovedetta libica, in parte dal predetto gommone che li ha poi trasbordati sulla “Mare Jonio””. In questo contesto, riporta Libero, “che risulterebbe che siano stati esplosi effettivamente alcuni colpi di avvertimento in aria, affinché le predette imbarcazioni private si allontanassero”.

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La versione di Piantedosi è stata criticata da Mediterranea in una nota. Ripercorrendo quanto accaduto il 4 aprile, la Ong ha affermato di aver individuato “l’imbarcazione in pericolo con oltre 45 naufraghə a bordo alle ore 16:40 del 4 aprile e il nostro Team Rescue inizia le operazioni di soccorso quando sulla scena non c’è nessun’altra imbarcazione presente”: “Anzi, proprio durante il nostro intervento, si può ascoltare la motovedetta libica che, distante ancora alcune miglia, chiede via radio vhf alla MARE JONIO informazioni sulla barca in pericolo. La cosiddetta guardia costiera libica arriverà infatti, a grande velocità, soltanto venti minuti dopo l’inizio del soccorso, alle ore 17:00, quando il nostro Team ha già distribuito i giubbotti di salvataggio allə naufraghə e si sta apprestando a trasferire le prime persone sulla MARE JONIO”.

L’addebito nei confronti del ministro è tranchant: “Ha mentito al Parlamento. E lo ha fatto sapendo di mentire“. E ancora: “Il ministro Piantedosi ha mentito al Parlamento, non solo per giustificare i provvedimenti punitivi di fermo amministrativo e sanzione pecuniaria contro la nostra nave MARE JONIO, ma anche e soprattutto per difendere l’ormai indifendibile collaborazione tra il Governo italiano e le milizie libiche, responsabili – come si è visto anche il 4 aprile – di innumerevoli e sistematiche violazioni del diritto marittimo e umanitario internazionale. Una collaborazione che deve finire. Subito”. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 13 aprile 2024

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