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Chi tocca la giustizia muore: ma stavolta qualcosa è diverso

Meloni indagata, la palla passa al Tribunale dei ministri. I pm: “Atto dovuto”. Ma la fiducia nella magistratura è ai minimi termini

giorgia meloni nomine ue

Ci siamo. Dopo 826 giorni di governo, è arrivato. Ci ha messo un po’. Forse più del previsto. Ma l’evento canonico si è realizzato anche per Meloni: parliamo dell’indagine aperta dalla procura di Roma e trasmessa al tribunale dei ministri. Il pm che lo ha emesso è Francesco Lo Voi, lo stesso che ha portato a processo Salvini per il caso Open Arms. La premier almeno è in buona in compagnia, l’avviso di garanzia ha bussato anche alla porta dei ministri Nordio e Piantedosi, nonché del sottosegretario Mantovano.

Ogni premier che si rispetti ne ha ricevuto uno. Chiunque abbia provato a riformare la magistratura è stato vittima di questo meschino gioco di poteri. Il sistema è sempre lo stesso, quello che tutti conosciamo, quello smascherato da Sallusti nel libro con Palamara. Basta un’inchiesta di un magistrato, una parte politica pronta a strumentalizzarla e dei giornalisti che fungano da cassa di risonanza. I tasselli ci sono tutti: l’indagine per peculato e favoreggiamento, l’opposizione che chiede di riferire in aula e domani i giornalisti faranno la loro parte.

Qualcosa che è cambiato però c’è: è la fiducia nella magistratura. Più della metà degli italiani pensa che sia politicizzata. Non ci vuole un genio per comprenderne le ragioni. Un governo che è stato democraticamente eletto cerca di attuare il programma per cui è stato incaricato, e alcuni magistrati, disposti a tutto pur di fare opposizione giudiziaria all’esecutivo e mantenere il loro potere, finiscono per andare contro gli interessi del Paese. La fiducia nella magistratura è indirettamente proporzionale alla necessità che il Popolo sente di riformala, e mai come in questo periodo si è percepita l’importanza di porre un freno a questa casta che da troppo tempo mette il naso in questioni che non le competono. Era difficile rendere la riforma della magistratura più prioritaria e sentita di quanto non lo fosse prima, ma Li Gotti oggi ce l’ha fatta.

Massimiliano Bertagna, 29 gennaio 2025

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