Esteri

Gli orrori della guerra

Choc in Ucraina: il battaglione Azov giustizia un soldato “amico”? - Seconda parte

Il fatto in sé, in un clima di guerra purtroppo è all’ordine del giorno, e – anche se brutale da dire – non ci sorprende. Ogni giorno sotto le bombe delle guerre di tutto il mondo muoiono migliaia di persone. La brutalità di questa morte però, in questo specifico conflitto, dove i confini e le convinzioni sono sempre apparse – almeno in Occidente – molto nette e inequivocabili, può sicuramente portarci alla riflessione che il conflitto russo-ucraino non è una partita tra pecore e leoni, e non rappresenta una precisa divisione tra vittime e carnefici. È un conflitto duro, troppo vicino a noi probabilmente per renderci conto davvero, ma resta una lotta alla sopravvivenza fatta di orrore, strategia, disumanità.

Parole e fatti orribili che, come questa tragica parentesi ci dimostra, avvengono da entrambi le fazioni: anche gli ucraini uccidono gli ucraini. Questo non significa né giustificare un’invasione, né sminuire le morti per mano dei russi, né dimenticare i bambini costretti a fuggire dall’ira delle esplosioni. Significa però provare ad avere una visione neutra del conflitto o, quantomeno, condannare ad “armi pari” i crimini di guerra che – come è normale che sia – vengono effettuati da entrambe le parti.

La brutalità di questo nazionalista Azov che ha condotto alla morte di un suo compaesano ci fa capire che in guerra vale tutto e che i preconcetti confezionati come cioccolatini sono solo un’altra estrema e pericolosa fonte di caos. Contano i fatti e oggi il fatto è questo, anche se a molti probabilmente non piacerà.

Bianca Leonardi, 22 aprile 2022

PaginaPrecedente
PaginaSuccessiva
Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it

LA RIPARTENZA SI AVVICINA!

SEDUTE SATIRICHE

www.nicolaporro.it vorrebbe inviarti notifiche push per tenerti aggiornato sugli ultimi articoli