Aridaje. Dopo le sonore scoppole rimediate e i molti esperimenti tentati, tutti miseramente falliti, a sinistra si torna per l’ennesima volta a parlare di campo largo. Secondo il parere di alcuni, l’unica soluzione possibile per arginare lo strapotere politico-elettorale del centrodestra di governo e rendere finalmente competitivo il disastrato fronte d’opposizione. Tra questi, vi è sicuramente il leader di Italia viva Matteo Renzi, o perlomeno così sembrerebbe, il quale, dopo aver criticato aspramente Conte, torna a riscoprirsi un fervente campolarghista.
Così convinto da essere persino disposto ad allearsi con Giuseppi “perché Meloni è peggio“. Incredibile, no? Dopo aver brutalmente staccato la spina al suo ultimo governo, quello giallorosso, e dopo averlo ridicolizzato quando possibile, Matteo Renzi, compiendo una mezza metamorfosi, si ritrova a riscoprire il fascino irresistibile di Conte. L’ultima volta fu nell’estate del 2019, all’indomani della cosiddetta “crisi del Papeete”, allorquando l’attuale leader di Iv, all’epoca dei fatti ancora tra le fila del Pd, pur di evitare un voto che avrebbe sancito l’incoronazione di Matteo Salvini, accettò di lasciarsi sedurre dal Conte Bis, poi prontamente abbandonato per fare spazio a Mario Draghi.
Ora, nonostante il primo matrimonio sia terminato nel peggiore dei modi, l’ex enfant prodige della politica italiana ci riprova: pur di andare contro Giorgia Meloni e il suo esecutivo, il leader di Iv si dice disposto a tornare armi e bagagli alla corte di Conte. E ciò, nonostante i due (ri)promessi sposi si trovino perennemente su posizioni diametralmente opposte. Ergo, non si trovano d’accordo praticamente su nulla. Ma poco importa.
Salvatore Di Bartolo, 6 marzo 2025
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