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Come Grillo massacra la filosofia - Seconda parte

La filosofia ridotta a un tweet o a un post sul blog, o alla frase di un filosofo da mettere nell’incartamento di un cioccolatino, ci mette con l’animo a posto verso ciò che intuiamo essere profondo ma che non coltiviamo, e ci dà un tono verso gli altri senza troppa fatica o a buon mercato. Sì, perché il “travaglio del concetto” di hegeliana memoria a Grillo e ai suoi seguaci proprio non si addice: poche idee ma confuse, quanto basta per abbindolare i creduloni, è ciò che è a loro si confà ed è sufficiente.

Solo che prima o poi il gioco non funziona più: viene smascherato dai cittadini, dagli elettori, dagli stessi simpatizzanti. E a quel punto, come diceva un altro filosofo, “solo un Dio potrà salvare” un Movimento nato male e cresciuto peggio. E quel Dio non sarà certo l’avvocato Giuseppe Conte, che deve pensare a salvare prima di tutto se stesso e a cui l’incantatore magico vorrebbe ora affidare la sua creatura per provare a farla rinascere a nuova vita in ultimo disperato tentativo.

Corrado Ocone, 27 febbraio 2021

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