Politiche green

“Contengono sostanze tossiche”. Lo studio che inchioda le cannucce green

Uno studio belga mostra come le cannucce green (di carta o di bambù) contengano oltre 4.000 sostanze tossiche per l’uomo

cannucce bio tossiche 2 © masa44's e Gwengoat tramite Canva.com

Ormai da tempo, per “combattere” il cambiamento climatico, si è arrivati anche in Italia a sostituire le cannucce di plastica con materiali come carta o bambù. Una misura a dir poco discutibile, visto che dall’altra parte del mondo (nello specifico, in Cina) si continua ad inquinare e ad aprire centrali a carbone per far fronte alla stagnazione. Eppure, i burocrati di Bruxelles continuano imperterriti sulla solita strada: quella delle eco-follie, quella della direttiva green sulle case o dello stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035.

Le cannucce “ecologiche”

Questa volta, però, proprio sul lato cannucce “ecologiche”, arriva una brutta notizia per gli ambientalisti. Un nuovo studio ha scoperto che queste cannucce conterrebbero sostanze chimiche potenzialmente tossiche chiamate sostanze polifluoroalchiliche e perfluoroalchiliche (PFAS). Si parla addirittura di un gruppo di oltre 4.000 sostanze chimiche sintetiche che vengono utilizzate in una vasta gamma di prodotti, grazie alle loro proprietà idrorepellenti e liporepellenti, e che sono particolarmente presenti, per esempio, negli imballaggi per i fast-food.

Per approfondire:

“Problemi di salute”

A ciò, si aggiunge il doppio inganno. Non solo queste sostanze pare possano causare problemi di salute a esseri umani ed animali, ma rischierebbero di rimanere nell’ambiente anche per migliaia di anni, generando un letterale cortocircuito rispetto a quelle che sono le intenzioni iniziarli degli eco-fondamentalisti. Per di più, aggiunge lo studio: “Le persone potrebbero essere direttamente esposte a PFAS nelle cannucce, mentre filtrano nelle nostre bevande durante l’uso. Le cannucce scartate o riciclate potrebbero anche comportare un’esposizione indiretta attraverso suoli, acqua, piante e altri prodotti di consumo contaminati derivati da materiali riciclati”.

Un danno che interesserebbe in particolare le donne incinte, le quali potrebbero “sperimentare una ridotta fertilità e una pressione sanguigna aumentata”, mentre “i loro figli potrebbero affrontare effetti sullo sviluppo come basso peso alla nascita, pubertà precoce e persino un aumento del rischio di alcuni tumori”. Secondo una ricerca olandese del 2020, inoltre, la gravità delle infezioni da Covid sembrava essere aggravata dall’esposizione ad alcuni PFAS, nonché rischia di esporre l’uomo ad una diminuzione della capacità riproduttiva e allo sviluppo dei tumori. La soluzione, secondo la ricerca, sarebbe quella di utilizzare cannucce in acciaio inossidabile, anche se comunque pure quest’ultime potrebbero esporre l’individuo ad altre sostanze nocive, come cromo e nichel. 

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