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Così il green pass punisce i poliziotti

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Lo strumento liberticida denominato green pass continua a mietere vittime. Questa volta tocca
alle forze dell’ordine subire restrizioni della libertà a causa del certificato verde. Una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, introduce, con decorrenza immediata, l’obbligo del green pass all’interno di tutte le mense delle Forze dell’Ordine Italiane. Desta stupore ed incredulità una foto pubblicata dal sindacato della Polizia di Stato FSP che ritrae alcuni poliziotti all’esterno di un edificio mentre consumano un pasto con i vassoi appoggiati su un muretto o sulle gambe con il commento: “Personale senza  green pass costretto a mangiare sulle scale, normativa discutibile e da rivedere assolutamente”.

Sul caso si è espresso senza mezzi termini anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, come riportato da Adnkronos: “Vedere le immagini di alcuni poliziotti non ancora vaccinati, che fanno il turno di notte e si sacrificano e poi  sono costretti a mangiare, non in mensa, ma in piedi e sotto il sole a 40 gradi fa male. Obbligare gli agenti senza green pass a non mangiare in mensa è una scelta imbecille” ha dichiarato l’ex ministro dell’Interno in occasione del Festival La Versiliana a Pietrasanta.

La Federazione Sindacale della Polizia di Stato prima, così come Siulp e Siap, Fns Cisl, Sinafi
(Sindacato nazionale finanzieri) e Siamo esercito, hanno dunque scritto una lettera al premier Mario Draghi dove si chiede di salvaguardare “il diritto e la dignità dei singoli operatori che, come è noto, operano in un  regime di specificità di status e d’impiego, non di rado per far fronte ad esigenze imprevedibili e con orari certamente non programmabili”. “È notorio che le occasioni di contatto, anche prolungato, non siano riscontrabili soltanto nei locali adibiti a mensa di servizio (nei quali, tra l’altro, mediamente si staziona per 30 minuti circa), ma soprattutto nei luoghi abituali di lavoro (uffici, automezzi, unità navali, aeromobili, etc.), nelle camerate, negli alloggi di servizio e,  non da ultimo, nei Penitenziari sovraffollati” hanno scritto nella lettera diretta alla presidenza del Consiglio e ai ministeri di Difesa, Interno, Economia e Giustizia.

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