Così la variante Delta “buca” il green pass

29.6k 56
generica_porro_1200_3

di Paolo Becchi e Nicola Trevisan

Dopo il primo discusso articolo (“I dati sulla variante Delta che non troverete sui giornali”) costruito con i dati del Technical briefing #17 del 25 giugno ‘21 e il suo successivo (“La prova che i vaccini non ci stanno salvando“) costruito con i dati del Technical briefing #18 del 09 luglio ‘21; osserviamo ora a distanza di un mese la situazione con l’ultimo report prodotto dal PHE (Public Health of England), il #20 del 06 agosto ‘21.

Nelle note introduttive, se da un lato viene evidenziato come non si registrano nuove particolari varianti e che la Delta rappresenta ormai il 99% dei sequenziamenti, viene sottolineato chiaramente come: “…dai valori della soglia del ciclo PCR (Ct) da test eseguiti di routine in Inghilterra, mostrano che i valori di Ct (e per deduzione la carica virale) sono simili tra gli individui che non sono vaccinati e vaccinati.” Anche il PHE Inglese conferma quanto sappiamo e che ancora non tutto il mainstream nostrano accetta: la domanda a cosa servono le restrizioni di libertà stabilite dal “marchio verde” è sempre aperta e attende risposta da CHI ci governa.

Analisi generale dei dati

Dal 1 febbraio al 6 agosto si sono registrati per la variante Delta 300.110 casi con 742 decessi.

La tabella 4 riporta le ospedalizzazioni (il PHE attua quattro distinzione a riguardo, noi ne valutiamo la somma totale per semplicità):

Per le ospedalizzazioni:

  • Età <50 anni à 24478 il 2% rispetto al totale dei casi per questa fascia d’età;
  • Età >50 anni à 8415 il 25% rispetto al totale dei casi per questa fascia d’età;

Per i decessi:

  • Età <50anni à 71 il 026% rispetto al totale dei casi per questa fascia d’età;
  • Età >50anni à 670 il 2 % rispetto al totale dei casi per questa fascia d’età;

Se la popolazione più giovane del paese comporta il 88.5% dei casi di variante, di questi solo il 9% richiede assistenza ospedaliera e di questa minima parte i decessi sono dello 0.026%. Al contrario la popolazione maggiore di 50 anni è coinvolta solo per il 11.5% dei casi di variante Delta, ma con un 25% di ricoveri e un 2% di decessi. Ancora una volta la letalità del virus Sars-Cov2 e la gravità della malattia, si conferma su fasce superiori ai 50 anni della popolazione oramai completamente vaccinate.

In tabella 5 viene analizzata specificatamente la variante Delta con l’analisi sullo stato vaccinale delle persone coinvolte.

Positivi

La percentuale dei positivi vaccinati è pari al 39% di cui (15.6% 2 dosi; 23,4% 1 dose), i positivi non vaccinati sono 50.3%, il restante 10.6% sono positivi non definiti nelle due categorie. Si nota come fra chi ha ricevuto le due dosi, non ci sia particolare differenza tra l’entità dei positivi sulle classi d’età; mentre per classi di età inferiori ai 50 anni con una dose somministrata, i positivi sono la maggioranza. Questa considerazione vale anche per i non vaccinati.

Ospedalizzazioni

Il totale delle ospedalizzazioni è di 32.893, di queste il 59.6% è di non vaccinati, mentre il 39.3% ha ricevuto almeno una dose.

Ricoveri unknown 1dos<21 days 1dos >21days 2 dosi No Vacc
32893 346 2136 4163 6599 19649
1,1% 6,5% 12,7% 20,1% 59,7%

 

Per età < 50anni

Il totale delle ospedalizzazioni è di 24.478, di queste il 70.3% è di non vaccinati mentre il 28.5% ha ricevuto almeno una dose.

Ricoveri <50anni unknown 1dos<21 days 1dos>21 days 2 dosi No Vacc
24478 285 2056 2996 1935 17206
1,2% 8,4% 12,2% 7,9% 70,3%

 

Per età > 50anni

Il totale delle ospedalizzazioni è di 8.415, di queste il 29% è di non vaccinati mentre il 70.2 % ha ricevuto almeno una dose (di cui il 55.4% – 2 dosi). Queste età sono quelle che hanno ricevuto il farmaco “prima” rispetto ai più giovani, il vaccino sta perdendo di efficacia? Perché tra i non vaccinati e chi ha ricevuto la seconda dose la differenza è di quasi di due volte?

Ricoveri >50anni unknown 1dos<21 days 1dos>21 days 2 dosi No Vacc
8415 61 80 1167 4664 2443
0,7% 1,0% 13,9% 55,4% 29,0%

Decessi

Come sappiamo, le classi di età superiori ai 50anni rappresentano il 90% dei decessi totali per variante Delta dal 1° febbraio al 6 agosto. Il 58,1% dei decessi per età >50 anni aveva 2 dosi, 10.6% 1 dose mentre il 30.6% non era vaccinato. Il 18.3% dei decessi per età <50 anni aveva 2 dosi, 11.3% 1 dose mentre il 67.6% non era vaccinato.

Tot unknown 1dos <21 days 1dos >21 days 2 dosi No Vacc
<50 71 2 4 4 13 48
>50 670 5 6 65 389 205
741 7 10 69 402 253
0,9% 1,3% 9,3% 54,3% 34,1%

 

Letalità

Per età <50 anni vaccinato o no, la letalità è dell’ordine dello zero virgola; per tale motivo la domanda è sempre la medesima: è giustificata la vaccinazione a tappetto in individui sani e non affetti da patologie caratteristiche dell’avanzare dell’età?

Per età >50 anni la vaccinazione riduce la letalità osservando i dati a disposizione, ma se rapportiamo le due categorie “non vacc/2dose” otteniamo valori intorno a 3, non valori particolarmente elevati a “due cifre” come potremmo aspettarci.

Positivi unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 28330 23822 40449 25536 147612
>50 2989 195 5640 21472 3440
Decessi unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 2 4 4 13 48
>50 5 6 65 389 205
Letalità
<50 0,01% 0,02% 0,01% 0,05% 0,03%
>50 0,17% 3,08% 1,15% 1,81% 5,96%

Il report poi si sofferma ad analizzare la carica virale nelle due categorie (vaccinati e non) e osserviamo l’ennesima conferma di come non ci sia differenza tra vaccinato e non vaccinato. 

Conclusioni

Mentre scriviamo è uscito il Report PHE #21 del 20 agosto ‘21; analizzando le differenze percentuali a distanza di due settimane, si nota come i vaccinati a ciclo completo rappresentano la categoria con l’aumento più elevato riscontrato sia per i positivi, i ricoveri e i decessi.

Delta positivi

(21-20)

unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 24,9% 9,0% 42,6% 58,8% 20,7%
>50 29,5% 14,5% 7,2% 34,6% 29,7%
Delta ricoveri (21-20) unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 24,2% 15,3% 39,4% 66,4% 30,2%
>50 52,5% 32,5% 18,4% 62,7% 49,3%
Delta decessi (21-20) unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 50,0% 50,0% 25,0% 107,7% 50,0%
>50 160,0% 33,3% 30,8% 67,6% 55,1%

 

Si nota come i vaccinati a ciclo completo rappresentano la categoria con l’aumento più elevato riscontrato sia per i positivi, i ricoveri e i decessi nell’intervallo temporale di due settimane. Osserviamo anche come la situazione è evoluta a distanza di due mesi, prendendo a confronto il Report PHE #17 del 25 giugno ‘21.

 Confronto report #21 VS #17 26/06/221

Delta positivi unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 257,8% 321,9% 485,7% 999,1% 237,3%
>50 277,7% 159,1% 57,2% 825,8% 401,1%
Delta ricoveri unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 166,7% 376,3% 271,1% 511,1% 376,1%
>50 -28,0% -89,6% 43,6% 2551,5% -49,9%
Delta decessi unknown 1dos<21days 1dos>21days 2 dosi No Vacc
<50 3 500,0% 150,0% 27 1100,0%
>50 333,3% 700,0% 400,0% 1204,0% 736,8%

Gli aumenti percentuali di positivi e ricoveri sono concentrati nella categoria dei vaccinati per entrambe le età.

<50 anni

I decessi due mesi fra i vaccinati <50 anni erano a zero, mentre ora sono 27;

i decessi due mesi fra i non vaccinati <50 anni erano 6, mentre ora sono 72 (10 volte di più);

>50 anni

I decessi due mesi fra i vaccinati erano 50, mentre ora sono 652 (10 volte di più);

i decessi due mesi fra i non vaccinati <50anni erano 38, mentre ora sono 318;

 Da questi semplici confronti, come sta accadendo con Israele e da noi anticipato con un articolo un mese fa possiamo concludere che il trend inglese sia in peggioramento?

A noi pare di sì: con la variante Delta anche i vaccinati si contagiano, contagiano e finiscono in ospedale in gravi condizioni. Stando così le cose, a che serve il green pass? Perché mai munire del lascia passare i vaccinati (visto quanto dimostrato pocanzi) e quindi concedere loro la libera circolazione (di contagiare) negata a chi non si è vaccinato?

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version