Rassegna Stampa del Cameo

Covid, 5 messaggi a Conte e Mattarella

Rassegna Stampa del Cameo

Dopo aver letto con compunzione l’ultima enciclica papale, mi sono trasferito, doverosamente, nella laicità della vita. Stante l’approccio politico-scientifico, giustamente rigoroso, assunto dal Potere, l’analista “criticone” come me, deve fare un passo indietro. Per mantenere un minimo di dignità etico professionale non ho altra alternativa che rifugiarmi in un Cameo divertissement.

Dopo aver letto e assimilato: tutti i Dpcm di regime; tutti gli articoli dei giornalisti di regime; tutte le sparate dei conduttori tv di regime; tutte le minacce e le chiose scientifiche dei virologi di regime (li vedo strani, avranno mica perso la trebisonda?); assunto che non potrò più invitare figli, nuore, nipoti, saremmo comunque sempre più di sei. Chiedo venia caro Presidente, sessant’anni fa non potevo immaginare che ci saremmo moltiplicati in un modo così sconsiderato.

Dopo aver preso atto che è imminente l’utilizzo dei navigator come delatori di regime. Nel nostro condominio avremo un capo fabbricato e due capi scala, e di certo altri delatori “coperti”. Un amico a Palazzo Chigi mi ha detto che sono in dubbio se seguire il modello cinese di Wuhan o quello della Corea del Nord di Kim. Non capisco il problema, quello impostato da Achille Starace funzionava come un orologio, ha ottant’anni ma li porta benissimo. Ho comunicato al Capo dell’ufficio stampa di Palazzo Chigi, e per conoscenza a quello del Quirinale, quanto segue:

1.Mia moglie ed io ci chiudiamo in casa in lockdown volontario e perenne.

2.Restituiamo la app Immuni perché la usi qualcuno di quelli che intendono ancora uscire di casa.

3.Ci impegniamo a indossare la mascherina Ffp2 ogni volta che andiamo sul terrazzo (as sa mai, si dice a Torino).

4.Come tutta la fascia alta delle élite radical chic, abbiamo investito 97 mila euro in un letto attrezzato per la terapia intensiva (ventilatore, pompe di infusione, monitor). Come mi ha detto un amico prestigioso così, almeno noi che ce lo possiamo permettere, non costringiamo i medici ad andare contro il giuramento di Ippocrate, comportandosi come suggerisce l’imbarazzante Premier Rutte. E poi Presidente, noi siamo mica dei poveracci, noi siamo élite, vecchi ma pur sempre élite, non lo dimentichi mai: ciò che vale per i poveracci non vale certo per noi.

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