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Covid e cure domiciliari, le fake anti-Ivermectina - Seconda parte

Non vogliamo annoiare citando altri studi in una ventina di paesi diversi su questo farmaco, ma ad esempio anche in Italia si è tenuta il 5 agosto una conferenza presso un’aula del Senato su iniziativa di alcuni senatori in cui il dr. Alberto Donzelli ha presentato l’evidenza su questi studi, ecco la tabella riassuntiva:

Farmaco ignorato

Il CDC Usa si è impegnato solo per la vaccinazione di massa, il che implica non riconoscere alcun altro trattamento valido (altrimenti non si sarebbe potuto un anno fa dare l’autorizzazione di emergenza dopo soli 8 mesi a dei vaccini, che di solito richiedono quattro anni di test clinici). Di conseguenza non ha voluto, come anche le autorità in Italia, nemmeno esaminare le dozzine di studi su questo farmaco generico che è usato con successo in tanti altri paesi (abbiamo citato il Giappone, ma anche l’India in molti stati come l’Uttar Pradesh ad esempio su cui si possono trovare dozzine di articoli).

I cavalli sono bestie molto intelligenti ma qui non c’entrano una beata minchia. Anche un giornalista forse potrebbe fare lo sforzo di notare che l’Ivermectina è usata dagli anni ‘90 su centinaia di milioni di esseri umani in tutti i paesi tropicali e non ha mai causato morti. Ogni giorno ci sono invece “improvvisi malesseri” post vaccinazione che portano via persone di 40 o anche 30 anni e 20 anni e si finge che un farmaco che è stato usato per 30 anni su centinaia di milioni di persone sia il pericolo pubblico. In Italia non abbiamo malattie virali simili a quelle dell’India, Sudamerica o Africa. Questo fa sì che qui si utilizzi questo farmaco in una diversa formulazione solo per i cavalli, ma è puerile usare questo fatto per negare l’evidenza che viene da medici di ogni paese, da Israele, agli Usa, all’India al Giappone sull’uso dell’Ivermectina.

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