Salute

Fine emergenza covid: mai

Covid, inizia la nuova battaglia: “Via l’isolamento dei positivi”

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Prima o poi dovremo farci i conti. E decidere quale è l’obiettivo dell’Italia: il “covid zero”, come tenta di fare la Cina con metodi non propriamente democratici; oppure “convivere col virus“, accettando l’idea che qualcuno si infetti, si ammali leggermente e magari necessiti pure di visita medica?

Perché dopo due anni di pandemia, chiusure, restrizioni, è difficile immaginare che il Paese possa permettersi un altro lockdown. Neppure i ragazzi possono più andare avanti con la Dad a oltranza. E pensare di rimettere in moto le regole degli scorsi mesi è assolutamente impensabile. Certo, ci saranno sempre i Ricciardi e i Burioni a preannunciare stragi e ospedali al collasso. Non mancherà neppure il Filippo Anelli di turno, presidente dell’ordine dei medici, a ricordarci che “la nostra libertà ci cosa 2mila morti al mese”. Eppure c’è anche chi inizia a pensare che con questo stramaledetto virus si possa, e si debba. convivere.

Andrea Costa, sottosegretario alla salute in quota centristi, è convinto che l’obiettivo sia quello di mettersi l’anima in pace e iniziare a trattare il Covid come un’influenza o un raffreddore. Questo significa non solo smetterla col terrorismo ogni due per tre. Ma anche “prendere in considerazione l’ipotesi che chi è positivo e asintomatico possa evitare isolamento e la quarantena“. Come, scusi? In pratica, se ti fai un tampone e sei positivo, ma ti senti sano come un pesce senza mal di gola, diarrea o febbre, non te ne stai chiuso per 10 giorni a casa in attesa che il tampone ti liberi: “Se sei asintomatico vai a lavorare con la mascherina per cinque giorni”. Fine. “È un ragionamento che andrà fatto più avanti, ma prima o poi dovremo porci il problema – insiste Costa – altrimenti rischiamo di ri-bloccare il Paese. Oggi abbiamo non solo positivi asintomatici che sono in casa a fare la quarantena ma anche inconsapevolmente sono in giro”.

In fondo i numeri dicono che sì, i contagi stanno effettivamente risalendo, ma – spiega sempre Costa – “non dobbiamo dare troppo rilievo al dato delle infezioni“. Meglio tenere d’occhio la pressione sugli ospedali. “E lì possiamo dirlo con assoluta tranquillità: a oggi abbiamo numeri e dati sotto controllo”.

Costa non è l’unico a chiedere un allentamento della pressione sugli italiani infetti. Nei giorni scorsi, Pier Luigi Lopalco, non proprio un aperturista della prima ora, aveva lanciato sul tavolo l’idea che “i lavoratori dei servizi essenziali, come sicurezza e sanità, in assenza di sintomi possano comunque prestare servizio indossando sempre le Ffp2”. Ci arriveremo mai?

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