Salute

Il paradosso italiano

Covid, l’accusa dell’esperto ex Oms: “In Italia troppi morti, l’Iss indaghi”

Il tweet di Burioni sul Paxlovid e la risposta di Roberto Bertollini: “Serve uno studio”

Salute

Forse qualcuno di voi ricorderà il Leitmotiv di questa lunga storia del Covid in Italia. Il Belpaese sin da subito s’è auto-eletto “modello europeo” nella lotta alla pandemia. Falso o vero che fosse, un dato via via ha finito con minare questa convinzione. Questo: la colonna dei decessi “per”, “con” o “di” Covid saliva troppo in fretta rispetto alla narrazione. Dunque, che fare? Ammettere che la cura Speranza stava fallendo? Indagare le cause? Cospargersi il capo di cenere? Macché. Serviva un’altra chiave di lettura. E così s’è iniziato a dire che “in Italia ci sono più morti perché siamo una popolazione più anziana”. Tutto nella norma, insomma: siamo stati belli e bravi, solo sfigati. Eppure oggi il castello di carte comincia a traballare: Roberto Bertollini, esperto di sanità pubblica, già rappresentante dell’Oms all’Ue e ora consulente del ministro della Salute del Qatar, ritiene infatti che da noi la mortalità sia “troppo alta”. Qualcosa non torna. Li abbiamo contati male? Abbiamo sbagliato approccio? Dovevamo “aprire” invece di “chiudere”? Evitare “paracetamolo e vigile attesa”? Puntare sulle cure e non solo sui vaccini? Boh. Mistero. Forse, dice Bertollini è arrivato il momento di “indagare” a fondo le cause del paradosso nostrano.

Tutto nasce da un tweet di Roberto Burioni sulle rare prescrizioni dell’antivirale Paxlovid, quello che sta usando pure il boss della Pfizer Albert Bourla, pure lui positivo nonostante le 4 dosi. Il virologo s’interrogava sul fatto che ieri siano morte altre 147 persone per Covid, facendo notare di come alcuni amici farmacisti gli raccontino di “abbondanti prescrizioni di azitromicina (un antibiotico inutile per la cura di Covid e dannoso in generale) e rarissime prescrizioni di Paxlovid”. L’aneddotica serve a poco. Dunque Burioni chiede “alle autorità” come “stanno veramente le cose”. Subito sotto, l’intervento dell’esperto ex Oms: “La mortalità da Covid in Italia è troppo alta – sentenzia Bertollini – È fondamentale che l’Istituto superiore di sanità metta in cantiere uno studio nazionale che ne identifichi le cause, anche a confronto con altri paesi dal profilo demografico simile”.

Ministro Speranza, ci farà sapere? Perché qui occorre vederci chiaro. Non possiamo fidarci mica del viropiddino Andrea Crisanti, iil  quale è convinto che i 140mila morti italiani (che poi sono 174mila) siano un buon risultato rispetto ai presunti 300mila decessi che avremmo avuto in caso di governo di centrodestra. Né possiamo farci guidare dell’altro candidato con la sinistra, Pier Luigi Lopalco, sicuro che “la destra non ha dato risposte vincenti alla pandemia” (per forza, al governo c’era la sinistra). Avremmo bisogno di uno “studio nazionale”, serio, così capiamo cosa è andato storto. Va bene?

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