Politica

Covid, l’ultima supercazzola di Schillaci

Il ministro torna a promettere la fine della quarantena. Ma alle parole non seguono i fatti

schillaci covid

Nel presentare alla stampa uno spot di propaganda in favore dei vaccini anti-Covid e anti-influenzali, il ministro della Salute Schillaci rappresenta senz’altro il maggior candidato ad accaparrarsi il gattopardo d’oro. Premio quest’ultimo che, nella già melmosa politica italiana, incorona l’uomo pubblico più immobilista dell’anno, dando l’idea di cambiare tutto per non cambiare nulla.

Lo spot per i vaccini

Basta analizzare ciò che il nostro eroe ha dichiarato per rendersene conto: “Vogliamo dare un messaggio forte a tutta la popolazione ma il nostro target sono soprattutto gli anziani ed i soggetti fragili. Dobbiamo affrontare insieme Covid e influenza stagionale, che questo anno pare si presenti molto forte, e dobbiamo farlo possibilmente con una unica vaccinazione che è possibile fare appunto in una unica seduta”, ha detto Schillaci. Che ha poi aggiunto: “C’è stato un rialzo dei casi ma le terapie intensive sono sotto il livello di guardia ed è questo cui bisogna guardare principalmente. Il Covid è in una fase endemica e ciò ci ha permesso di riacquistare spazi di normalità».

La supercazzola di Schillaci

Ebbene, dopo aver pagato il suo doveroso pegno alla paura virale di massa, prevedendo in anticipo che l’influenza di quest’anno sarà più seria del solito, il nostro eroe ha sciorinato la sua migliore supercazzola in merito alla questione infinità delle quarantene a danno degli asintomatici o dei malati lievi: “Stiamo lavorando per fa sì che gli asintomatici possano dopo cinque giorni rientrare nelle loro attività. Su questo, a breve, presenteremo un disegno di legge.”

Magnifico, quello “stiamo lavorando”, che di fronte ad un virus stabilmente installatosi nella comunità umana, assume un sapore di estrema e angosciante indeterminatezza da far impallidire le rivoluzionarie teorie scientifiche di Werner Heinsemberg, Nobel per la fisica nel 1932. Ed in effetti, proprio in ossequio al grande teorico del principio di indeterminazione, Schillaci ci sta promettendo da tempo la fine delle quarantene, insieme al resto delle ridicole, e per questo lesive della nostra dignità, misure imposte per contrastare l’imprendibile Sars-Cov-2.

In sostanza, la svolta annunciata ci sarebbe stata, solo che noi non ce ne siamo accorti perché ancora troppo legati al concetto ingannevole delle parole a cui conseguono i fatti. Nel mondo della sanità quantistica del successore di Speranza, le chiacchiere si trovano quasi sempre in un luogo diverso rispetto ai fatti medesimi.

Claudio Romiti, 3 dicembre 2022

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