Covid, l’ultimo trucco da regime: “Ecco quando vi libereremo”

L’epidemiologo Francesco Le Foche alza di nuovo l’asticella dell’immunità di gregge

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di Franco Lodige

Ormai l’antifona l’abbiamo capita: fine pena mai. A quanto pare, però, gli esperti, i luminari che dovrebbero incarnare quella “scienza” che il governo sarebbe tenuto a seguire, ci hanno preso gusto a trattarci come piccole cavie di un allucinante esperimento politico.

Basta leggere l’intervista di oggi al Corriere della Sera, rilasciata dall’epidemiologo Francesco Le Foche, del Policlinico Umberto I di Roma. Il quale annuncia: per allentare le restrizioni “dobbiamo assolutamente arrivare al 75% di persone con la terza dose, soltanto a quel punto avremo raggiunto un’immunità sociale davvero importante”. Insomma, l’asticella si sposta sempre un po’ più in là. A parte che la ex immunità di gregge, quella che, l’estate scorsa, Franco Locatelli del Cts ci prometteva sarebbe arrivata al massimo entro settembre, è diventata ormai una più modesta “immunità sociale”. Ma soprattutto, molti di voi ricorderanno le roboanti rassicurazioni degli scorsi mesi sul vaccino che ci avrebbe riportato alla normalità e alla libertà in tempi strettissimi. E invece…

Avevamo cominciato con l’obiettivo, sbandierato dal generale Buffet, del 70% di inoculati con due dosi; poi, quel traguardo è diventato, progressivamente, 80%, 90%, 100% inclusi i bambini, quindi inclusi quelli sotto i cinque anni, per i quali dovrebbe essere imminente l’ok alla puntura anti Covid. E infatti, a un certo momento non era stato più nemmeno chiaro se le percentuali si riferissero alla popolazione totale, o solo a quella vaccinabile. Adesso, il calcolo si è spostato sui booster. La prossima soglia, a quanti richiami effettuati scatterà? 70%? 80%? 90% inclusi i bimbi delle elementari? E, di nuovo, la percentuale si misurerà su tutti gli italiani, o solo sui vaccinabili? Pensare che c’era stato un tempo in cui, addirittura, si sosteneva che tra vaccinati ci si potesse togliere la mascherina…

L’agognata normalità che ci fa intravedere Le Foche, comunque, sapete a cosa si riduce? Discoteche ancora chiuse e “stati a capienza allargata”. Ovvero, quanto? Il 50%? Com’erano prima che il governo varasse l’ennesima, assurda, draconiana stretta? Il 70%? Ma solo con il super mega green pass, che peraltro non è garanzia di un bel niente, come ha capito mezzo mondo?

E poi, professor Le Foche, finiamola anche con questa storia di Boris Johnson che ridà la libertà agli inglesi “per ragioni politiche”. In Italia, dove succede il contrario, l’emergenza perpetua non è forse un comodissimo paravento politico? La differenza tra Roma e Londra, semmai, è questa qua: “per ragioni politiche”, loro aprono e ripristinano i diritti; “per ragioni politiche”, noi chiudiamo e li calpestiamo.

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