Politica

Covid, nuovo decreto: Draghi rimanda la fine del green pass - Seconda parte

Il cdm approva il decreto covid. Il green pass per ora resta. Saltano solo poche restrizioni

Presenzialisti pronti a maledire i refrattari. Conduttori in combutta per umiliare le poche voci dissenzienti. Giornalisti in studio con la mascherina per riattizzare il fuoco dell’isteria. Alla conferenza stampa di poco fa c’erano “cani da guardia del potere”, alla lettera che senza ritegno incitavano Speranza ad accelerare sulle prossime dosi. Fino alle alte cariche a tutela di un delirante e vergognoso status quo: Mattarella insiste sul boicottaggio mediatico dei “novax”, Draghi è arrivato a ringraziare Speranza, il CTS (che verrà sciolto a fine aprile) e i consulenti “per lo straordinario lavoro condotto sulla base della scienza”.

Concetto ribadito coi giornalisti subito dopo il Consiglio dei Ministri, dove il premier ringrazia Speranza, ringrazia Conte, ringrazia gli italiani, che hanno subìto di tutto e di più, ringrazia Figliuolo, e così molla un calcio nelle parti basse proprio di Conte, ringrazia le regioni, e soprattutto ringrazia il greenpass: proprio così, il lasciapassare che “ci ha portato a un +6% di Pil e ha evitato ottantamila morti”, e siamo all’impudenza. Ma è la voce del regime: io posso dire quello che voglio e, per quanto assurdo, per quanto bugiardo, è la verità. L’unica. Anche Speranza ringrazia a raffica, e a buon diritto: in qualsiasi altro Paese sarebbe stato defenestrato a furor di popolo. E gli vibra nella voce la sofferenza per la pur farlocca dismissione del Panopticon, e gli trilla in gola il sollievo quando ribadisce che “le mascherine verranno mantenute” e che “dovessero verificarsi nuove emergenze, noi siamo pronti”.

Mentre scrive queste note, il cronista viene raggiunto da numerosi lettori che sentono le parole, incredibili, di Draghi, e chiedono: ma ci è o ci fa? Effettivamente è difficile capire se sia saltato l’equilibrio o se, viceversa, quell’equilibrio sia lucidissimo nello scatenare l’ennesima provocazione a corredo di una raffica di regole che mantengono l’impossibile vivere e lo chiamano road map verso la libertà.

Max Del Papa, 17 marzo 2022

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