Cronaca

Covid, virostar all’attacco: “Cosa può accadere se non ci vacciniamo”

La catastrofica previsione di Pregliasco, Ciccozzi e Lo Palco sul vaccino

© loops7 e Ari Kustiawan tramite Canva.com

In un fluviale articolo pubblicato su Repubblica, la solita Antonella Zorzetto, in previsione del prossimo inverno, ha inondato i suoi lettori con grandi dosi di terrore virale. “Nuova impennata Covid, cosa può accadere se non ci vacciniamo”, questo il titolo ad uso e consumo di tutti gli ipocondriaci d’Italia. Si comincia con il “disinteressato” allarme degli “esperti” che segnalano un “alto rischio per fragili e over 75, con costi sociali in aumento”, segnalando che gli Stati Uniti starebbero facendo scorta di nuovi vaccini.

Tant’è che, a quanto si legge, gli americani “stanno già porgendo il braccio”, dato che essi “nel giro di pochi giorni potranno ricevere le versioni aggiornate dei vaccini mRNA di Pfizer e Moderna”. In tal senso, la Food and Drug Administration ha dato il suo via libera in anticipo rispetto allo scorso anno”. Evidentemente è probabile che la stessa FDA ritenga oramai prossimo il rischio di estinzione della specie. Dopodiché, sottolineando la forte ondata “di casi Covid che insiste in Usa”, la specialista nostrana della paura virale passa ad analizzare la situazione italiana, e lo fa riportando i dati, scritti sull’acqua, del ministero della Salute relativi all’ultima settimana di agosto: 15.221 nuovi casi di Covid (+11,2% rispetto alla settimana precedente) e 135 decessi (+36,4%), che secondo Matteo Bassetti sarebbero dovuti in gran parte a ben altre cause. A questo punto la Zorzetto pone la domanda delle cento pistole: “Cosa accadrebbe se non ci vaccinassimo?”. La risposta è ovviamente scontata.

In estrema sintesi, secondo i teorici del terrore sanitario, il Paese si troverebbe ad affrontare una sorta di moderna piaga d’Egitto. E per suffragare la catastrofica previsione viene chiamato in causa nientepopodimeno che Fabrizio Pregliasco, massimo esperto di angoscia virale. Egli, in primis, ci comunica che “negli anziani il rischio di mortalità è alto, e che per l’intera popolazione “solo vaccinandosi si abbassa la probabilità di contrarre il long Covid” – che nessuno studio serio ne ha dimostrato l’esistenza-. Inoltre Pregliasco ribadisce l’utopia di bloccare la circolazione del Sars-Cov2 grazie ai vaccini, paventando in caso contrario enormi costi sociali. Anche secondo Massimo Ciccozzi, ordinario di Epidemiologia e Statistica del Campus Biomedico Universitario di Roma, il vaccino costituisce una priorità assoluta, sebbene ad esso occorrerebbe sempre affiancare le ben note mascherine “magiche”, le quali andrebbero indossate soprattutto nei luoghi affollati perché, contrariamente alla favola che ci hanno raccontato per anni, i citati vaccini non bloccano affatto i contagi.

Infine, Luigi Lopalco, igienista prestato alla politica, si unisce al coro di chi sostiene disinteressatamente il business dei vaccini, spiegandoci che solo il combinato disposto dei sieri anti-influenzali e anti-Covid sarà in grado “di limitare l’impatto di queste patologie sul sistema sanitario”. Ora, di fronte a cotanta, illuminata manifestazione di umanitarismo virale, non possiamo che toglierci il cappello, parafrasando una celebre frase di Cicerone: quo usque tandem abutere, virostar, patientia nostra? Ai sopravvissuti l’ardua sentenza.

Claudio Romiti, 6 settembre 2024

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