Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani si è espresso in modo deciso e senza mezzi termini sulla questione delle violenze durante le manifestazioni e sulla polemica esplosa intorno all’uso del termine “transumanza”. “I poliziotti stanno per ore, tutti intabarrati con casco e scudo, a prendersi insulti. ‘Fascisti’, ‘servi schifosi’, ‘pezzi di merda’. Pagati un cazzo, diciamo la verità”, ha esordito Cruciani, sottolineando la criticità della situazione in cui si trovano gli agenti di polizia durante le manifestazioni. “Se poi manganellano qualcuno, rischiano processi e condanne. Moltissimi hanno paura, hanno il terrore di fare servizi di ordine pubblico”.
Il conduttore di Radio24 ha poi dato un suo punto di vista sulle manifestazioni stesse: “Tutte le manifestazioni sono autorizzate. Devi indicare ora e percorso, se le rispetti non succede niente. Se non lo fai e trovi uno sbarramento, prendi spesso manganellate. Funziona così, in tutti i paesi democratici. Ogni altra analisi è ridicola, è una cazzata”.
Cruciani si è poi soffermato sulla questione del termine “transumanza“, recentemente al centro di polemiche: “Siccome qualcuno ha detto che la definizione transumanza è una definizione utilizzata dal compagno del premier Meloni, la parola transumanza è stata interpretata come una parola razzista. L’uso delle parole mi fa impazzire”. Il conduttore ha poi citato un articolo del Corriere della Sera in cui la parola viene usata per descrivere il movimento di pensionati tra i paesi. “Parla di transumanza come gruppo di persone che si sposta in massa da un paese all’altro. Questo per porre fine alle ridicole polemiche sulla parola transumanza”, ha concluso Cruciani. “Molto semplice, molto chiaro, non stiamo parlando di chissà quali cose straordinarie. L’uso delle parole che avete distrutto, considerate razzismo, qualsiasi cosa.”